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Anno edizione: 2020
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Benjamin e Scholem: il secondo, per il primo, fungeva come una sorta di "memoria esterna", da custode del lascito dell'amico: da archivio. Ma questo archivio si configurava però come una camera oscura: e, infatti, lo Scholem ha poi "sviluppato" pubblicandole, le "impressioni fotografiche" scattate dall'amico. Ecco il perché del titolo scelto per questo carteggio, testimonianza di uno dei periodi più bui della storia dell'umanità, in particolare per chi, come i due amici che si scrivevano, apparteneva alla minoranza ebraica.
Due amici, separati dalle scelte fatte ma soprattutto dalla dittatura nazista e dalla guerra, tengono viva una conversazione a distanza sulla letteratura e sulla vita, su che cosa vuol dire essere ebrei quando tutti sembrano impazziti, ed essere uomini, quando l'umanità è morta. Benjamin scrive del piacere che si prova, prima di un lungo viaggio, a far stare in valigia un grosso libro, prima di partire. Questo è quel libro, buon viaggio.
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