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Recensioni Arcanum arcanorum. Ricercatezza dell'«arcanum» nelle Opere alchemiche di C.G. Jung

Recensioni: 5/5
Un’opera di approfondimento e recupero del pensiero alchemico di Carl Gustav Jung. Rientrando nella categoria delle opere alchemiche junghiane questo libro è dedicato agli addetti ai lavori quali psicologi, analisti e clinici di estrazione junghiana ma si adatta anche ai lettori che si interessano di simbolismo alchemico e vogliono esplorarlo sulla base del pensiero di Jung e dei suoi archetipi. L'Autore procede attraverso i concetti fondamentali della psicologia analitica di Jung proponendo una originale visione del suo approccio. Questa che vi presentiamo è un’opera poliedrica e caleidoscopica che si mantiene sulla metafora alchemica e sui suoi vari nuclei di significato. Dalla prefazione: “Osservando la qualitas numinosa dei processi empirici che stanno sulla soglia, attraverso l’ampio uso della metafora e dell’analogon, l’Autore ha cercato di offrire una solida descrizione della quaternità archetipica e della linea gemellata che intercorre tra gnosticismo e alchimia filosofica. Lo gnosticismo alchemico che Jung privilegiava proveniva dalla sua esatta matrice greca e a questo valgono le tante fonti prese da Berthelot o dal reprtorio di Paracelso che in ultimo costituiva per il padre della psicologia analitica una summa di neologismi arcani che in questo testo vengono ripresi offrendo una linea sincretistica a ciò che Jung definiva essere una dominante ctonia (o paradigma del Serpens tricefalo tenebroso) e la risultante celeste della Trinità, in un certo modo costellando il simbolismo alchemico e gnostico con i simboli centrali del Sé in un valevole paradigma etico la cui ermeneutica ci è data di contemplare nell’estetica del volume (vedi anche l’esclusivismo di Jung per le tesi di Gerhard Dorn, alchimista del XVI secolo). È dallo stile segreto e lirico e dai rimandi alla sostanza arcana di trasformazione, l'arcanum, che l’Autore ha attinto originariamente nella produzione degli ultimi lavori dello scienziato svizzero: da Aion (1951) al monumentale Mysterium coniunctionis a Psicologia e alchimia (1944), a Studi sull’alchimia (1929-1954) assimilandone le categorie e le locuzioni in altre parole il latinorum che è fedelmente riportato assieme al Lexicon caro a Jung. )
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