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Si potrebbe dire che questo libro è un mero esercizio di stile, uno sfogo calligrafico di delirante magniloquenza scritto da un autore affetto da egolatria. Sì potrebbe aggiungere che si tratta di un continuo quanto esasperante flusso di coscienza senza capo né coda intriso di un autocompiaciuto senso di morte. Non a caso l'autore dichiarava di divertirsi come un matto a leggere cose orride e crudeli, disprezzando, nella propria concezione della letteratura, trama, personaggi e tematiche. Si potrebbe dire che è un libro dove non succede nulla o quasi, con protagonisti di rara antipatia - impegnati in scambi di coppia che sono un puro pretesto per la logorrea incontinente dello scrittore - che non si fanno mancare allusioni apertamente razziste nei confronti della non meglio precisata cultura e popolazione locale. Si potrebbe aggiungere come sia incredibile che lo spocchioso autore di questo papocchio (e mi scusi Arbore per l'accostamento) sia considerato da qualcuno (anche in Italia) un maestro! Si potrebbero dire queste e tante altre cose: ma basta meno, molto meno: basta semplicemente osservare che "Arance rosso sangue" è un libro maledettamente noioso e che il suo autore non è altro che un calligrafico assemblatore di inutili barocchismi. Unica consolazione alla frustrazione di aver letto questo informe pastrocchio è sapere che, almeno in Italia, quasi nessuno conosce John Hawkes. Ed è cosa buona e giusta
Hawkes ha una scrittura di assimilazione non immediata, ma comunque originale e sicuramente unica. Non è il solito romanzo. Le descrizioni degli ambienti e delle emozioni provate dai personaggi(narrati attraverso il pensiero di uno dei 4 protagonisti) sono artificiose e quasi complesse, anche se al contempo lasciano l'idea che non si possa perdere il filo tanto facilmente,perchè come disse anche Rick Moody, non si può capire come ci sia così poco sviluppo in una narrazione. Merita ad ogni modo di essere letto.
Libro scritto da Hawkes in maniera molto raffinata e "pomposa" che gli conferisce una indubbia originalità, ma che secondo la mia opinione si perde un pò in quello che sembra un esercizio di stile e in cui ai personaggi manca una vera e propria caratterizzazione ke non sia in qualche modo superficiale o simbolica...
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