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Anno edizione: 2009
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Grandissimo album epic metal, contenente brani di rilievo assoluto e grande coivolgimento emotivo. Ha acceso il mio interesse verso questo genere che prima non consideravo. Lo consiglio vivamente almeno ad un attento ascolto.
Secondo album della frizzante symphonic metal band olandese Delain, “April Rain” è ab imo ad summum un CD di qualità che può sintetizzare ed effigiare ad punctum temporis il credo musicale di questo ensemble a lumine motus e torreggiato come il mare profondo e incontaminato da vette alte e robuste come querce imponenti e inscioglibili dalla dominante, sicura e fatata voce di Charlotte Wessels, una fascinosa e strabiliante imperatrice che sin dalla potente e vibrante title track, posta come candida rugiada su un fiore dolce, tenero e a testa ingiù a far da eccellente preludio e da perfetto preambolo a un disco sempre intrigante, piacevole e ad summum, domina la scena, incanta e conquista in primis et ante omnia. Infatti, nell’opening track e in tutto il CD, la talentuosa e ispirata lead vocalist duella e si batte stricto sensu con impattanti affondi di chitarre ed emozionanti e toccanti gocce di pianoforte che, assieme alle spigliate e onnipresenti tastiere, incontrano, irrorano e fanno germogliare de iure e de facto, in un mix artistico sempre riuscitissimo, la sua vocalità suadente, puntuale e corroborante, che, incantevole e incalzante in tonici e dinamici brani hard rock come “Invidia”, “Virtue and Vice” e “Go Away”ed eccellente e sovrastante nei duetti con Marco Hietala (“Control The Storm” e “Nothing Left”), ci regala una volta di più una prova superba, magistrale e senza sbavature. La Wessels difatti si esalta e si accende, splendida e vitale come Polimnia per l’antica orchestica, anche nelle ballad easy-listening come “I’ll Reach You”, passaggi melodici spumeggianti che danno hic et nunc alla performance di questi cinque grintosi e affiatati tulipani il senso della piena completezza e a quella della loro leader la conferma di un talento puro e cristallino, che la colloca in pleno cursu nell’Olimpo del symphonic metal di cui l’Olanda di Floor Jansen, Sharon Den Adel, Simone Simons e tante altre è in nuce e sine ullo dubio faro e nazione guida.
Recensioni
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