Utilizzato fin dagli anni Cinquanta per dare ai ragazzi la possibilità di "imparare un mestiere", attraverso un percorso di affiancamento lavorativo, il contratto di apprendistato, negli anni Novanta (L. 197/97), si è aperto anche alle mansioni impiegatizie, rivolgendosi a giovani diplomati e laureati. Il nuovo approccio normativo, però, ha risentito del pesante scollamento tra formazione scolastica ed esperienza lavorativa, cui ha tentato di porre rimedio - in verità senza successo- la Riforma del Lavoro del 2003 (DLgs 276/2003). Con il Testo Unico del 2011 e con la recente riforma del Jobs Act, l'apprendistato cerca nuovo slancio, promettendo regole chiare e garanzie uniformi su tutto il territorio nazionale. Il volume esamina in modo approfondito le tre tipologie riformate di apprendistato: quello di primo livello, che punta a realizzare in un sistema duale l'acquisizione di un titolo di studio che possa risultare concretamente spendibile anche nel mondo del lavoro; quello professionalizzante, che -nel solco della tradizione- intende dotare il giovane di competenze professionali; quello di terzo livello, finalizzato a svolgere esperienze formative post lauream. In particolare, la trattazione si sofferma sulle caratteristiche di ciascun istituto, con l'esame dettagliato dei profili normativi e contrattuali, senza perdere di vista gli aspetti più operativi e gli adempimenti connessi alla gestione del rapporto di lavoro, dalla fase costitutiva allo svolgimento, fino alla cessazione, con ampio ricorso ad esempi e formule contrattuali. E¿ a disposizione del lettore anche un'utile rassegna delle disposizioni dei CCNL che regolano la materia, raccolte all'interno di pratiche schede di sintesi. Da ultimo viene affrontato il tema dei tirocini formativi, o stages, che costituiscono anch'essi un'esperienza formativa, ma non danno luogo all'instaurazione di un rapporto di lavoro.
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