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Anno edizione: 2008
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Sono allibito da quanto odio e quanto veleno viene sputato contro il libro di Giuliana Poli, da membri del progetto Elissa, non sono uno scienziato e tantomeno uno studioso della materia, ma mi accorgo che in alcuni casi persone che si sono dichiarate esperti ne sapevano molto meno del sottoscritto. Non pretendo di spiegare nulla, ma voglio io spiegazioni ad alcune mie domande, da parte di esperti studiosi o chiunque conosca questo argomento, siccome della Sibilla si scrive di tutto e di più e alcune volte in modo anche confusionario. A questo punto pongo la mia domanda a tutti gli esperti: in un contesto architettonico Rinascimentale (tra l'altro opinione anche questa discutibile )un'edificio, può essere stato costruito con alcune pietre o elementi, che riportavano già questi segni e gli stessi segni sono stati poi riprodotti su tutta la costruzione? Altra domanda, se oggi in un terrenno si ritrovassero dei ruderi, vecchie pietre ed altro, si decidesse di costruirci un luogo religioso o di culto, si utilizzasse per la costruzione dell' edificio questo materiale, inserendolo e riproducendolo sulla costruzione fatta con i criteri architettonici del 20° secolo, tra qualche centinaio o migliaio di anni un futuro ricercatore (come la Poli) sarà libero di interpretrare quei segni di un' epoca assai piu'antica del 20° secolo? Ma è più importante datare dei simboli o capire cosa vogliono rappresentare in un'edificio come una chiesa? Ma la Chiesa Cattolica Apostolica non nasce sulle fondamenta del paganesimo? Spero di avere una risposta alle mie domande, anche perchè il sottoscritto che non ha la pretesa di spiegare niente, e da regista ama raccontare fatti inerenti a storie vere o leggende, spinto non certo da interessi economici ma da una passione per il cinema, grazie all'ispirazione avuta dal libro di Giuliana Poli, produrra' un film documentario sulla Sibilla ed i suoi Misteri
Non entro nel merito del fantasioso esercizio della Poli. Quello che tengo a sottolineare è che tutta la disamina sugli antichi simboli scolpiti sulle pietre degli edifici del territorio presente nel volume è priva di qualsiasi fondamento scientifico. Quando nel 1997 nell'ambito del Progetto Elissa di Montemonaco individuai e pubblicai con l'architetto Ristori dell'Università di Firenze, negli atti di tre convegni, quanto dice di aver scoperto cinque anni dopo, fummo meravigliati nel constatare la grande stagione rinascimentale che interi borghi oggi diruti avevano vissuto. Non esiste niente che possa far riferimento a pietre scolpite di templi pagani reimpiegate nelle povere case dirute e scalcinate. Tutto il contrario, sono enormemente diffuse e fanno perfettamente parte degli stilemi decorativi presenti negli edifici del parco in epoca rinascimentale. La fantasia va bene, ma l'antiscientificità no! Grazie Marco Carobbi
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