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Questo saggio di Cinzia Leone, studiosa di germanistica e di storia degli Ebrei in ambito tedesco e austriaco, si impone per la rilevanza del tema e la profondità con cui esso è trattato. L’Autrice ci presenta la figura di Karl Lüger, Borgomastro di Vienna dal 1897 al 1910, anno della morte. Alla base dello straordinario successo di questo personaggio fu l’aperto antisemitismo: rozzo, dichiarato ai quattro venti, ma utilizzato in modo abile, tanto da attirare l’attenzione e il favore di tanti. Egli utilizzò con intelligenza tecniche manipolatorie della pubblica opinione che insegneranno molto al giovane Hitler, suo strenuo ammiratore, vissuto, com’è noto, nella capitale austriaca dal 1907 al 1913, squattrinato aspirante pittore, in apparenza; attento osservatore della realtà circostante, nella sostanza. Insieme ad un’acuta analisi psicologica del personaggio, con accenni significativi alla famiglia e alla storia personale, l’A. compie una disamina approfondita della sua figura, inserita nel contesto europeo ed austriaco di fine Ottocento, caratterizzato da rilevanti fattori, tra i quali l’arrivo di grandi masse di Ebrei in fuga dalle persecuzioni in atto nell’Est Europa, assai diversi, quanto ad abitudini e stili di vita, dai loro correligionari emancipati, viventi da secoli nei Paesi di lingua tedesca.Fu uomo ambiziosissimo, il cui antisemitismo, pur reale, era tuttavia strumentale alle brame politiche. La sua frase : “Decido io chi è Ebreo!” la dice lunga in proposito. L'opera dà conto della grande varietà di contesti e percorsi, facendo ricorso a fonti interessanti ed inedite sul piano sociale e demografico, ci ricorda come la storia di Vienna sia intrecciata con quella dei suoi Ebrei, i quali pur costituendo, a inizio del ‘900, il 10% della popolazione, si erano messi in luce in tutti i campi. Il Kaiser tre volte si rifiutò di ratificare la nomina di Lüger, proprio a causa del forte antisemitismo, suscettibile di ferire l'equilibrio multinazionale dell'Impero. Alla fine dovette cedere.Il Papa lo benedisse.
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