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Anno edizione: 2008
Anno edizione: 2024
"Siamo convinti che i dams non possano essere dei crostacei abbarbicati sulla roccia della contemporaneità e della militanza. Hanno bisogno di aria, di profondità, di prospettiva storica. (…) è sempre il mondo classico ad avere in mano le chiavi che aprono le porte della modernità". Con queste parole Roberto Alonge, professore ordinario presso il Dams dell'Università di Torino, ci introduce al possente volume, frutto dei lavori di un convegno promosso proprio dal Dams torinese nel 2007. Antigone, ragazza ribelle e immortale che sfidò le leggi dello stato incarnate da Creonte per seppellire il fratello e che da duemilacinquecento anni alimenta rivisitazioni, dibattiti, idee, viene scomposta e analizzata nelle sue varie versioni e possibilità: da quella sofoclea all'Antigone di Luigi Alamanni, dalle edizioni francesi di Robert Garnier e Jean de Rotrou all'Antigone alfieriana, fino alle rielaborazioni di Bertolt Brecht e Jean Anouilh. Tra i più affascinanti dei numerosi interventi che compongono il volume, densi di contenuti letterari, filosofici, teatrali, c'è quello che si collega al sottotitolo del volume, Da Sofocle alle Brigate Rosse, nel quale Giuseppe Bailone si sofferma sul mito di Antigone nella sinistra antagonista. La riflessione sul "ritorno" di Antigone negli scenari politici contemporanei parte dalla Germania del 1977, dove il sindaco di Stoccarda decise di aprire il cimitero ai cadaveri dei capi del gruppo Baader-Meinhof, colpevoli dell'assassinio del presidente degli industriali tedeschi e per questo rifiutati, anche morti, da diverse città, per arrivare poi all'Italia degli anni sessanta e settanta e toccare temi come la lotta armata o il pacifismo. Antigone, la ragazza ribelle, si dimostra ancora una volta attuale, contemporanea, presente. Proprio come l'eterno e irrisolto dialogo/scontro tra natura umana e ragione di stato di cui è simbolo.
Leonardo Angelini
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