L' anti-libro nero della psicoanalisi

Questo libro è a mio avviso un opera magistrale che mette in luce la differenza tra le logiche delle terapie congnitivo-comportamentali, sostenute dal mercato del farmaco e falsamente pubblicizzate come "più efficaci" delle altre terapie psicologiche. La psicoanalisi è e rimane un sistema di cura del sociale oltre che dell'individuo e purtroppo come mezzo di libertà fa paura a molti, specialmente a chi, con le tecniche di controllo sociale come le terapie cognitive, tenta di mettere una museruola alle sofferenze umane senza prima averle capite.

Gli psicoanalisti sono come i medici prescientifici del 1800, danno valore assoluto alla propria esperienza e alle parole do una persona (nemmeno i religiosi!) disconoscendo la scienza. Il libro - nonostante non sia proprio una risposta perchè vari saggi sono antecendenti al "Libro nero" - va letto. Va letto se ci si interessa della psicologia perchè conferma il vuoto che basa le affermazioni degli psicoanalisti. "Il libro nero" ha toni molto accesi (giustificati perchè in Francia la psicoanalisi era intoccabile, ma anche qui resiste e non solo come mito), ha vari saggi non ben amalgamati nell'insieme, ma ha il valore di essere il primo esempio di attacco ad un qualcosa che si voleva al di sopra di tutti. Col loro linguaggio fumoso e vago hanno soltanto affascinato "L'anti libro nero" va letto perchè riesce - a mio avviso - a peggiorare ulteriormente la posizione della psicoanalisi; nell'introduzione addirittura sostengono "questa non è una difesa, è un contrattacco" che - ripeto - li mette a nudo, purchè non ci si faccia tentare dal linguaggio fumoso. A critiche abbastanza ragionevoli (non che la psicologia debba coincidere col buon senso) risponde usando le stesse armi: linguaggio affascinante, vago e fumoso, un inedito politichese, poca umiltà e tanta disonestà. Non capiscono la differenza tra letteratura e psicologia. Secondo loro le TCC sono "al servizio degli stati ..." che vorrebbero controllare tutto: però sui sintomi hanno migliori risultati, e su questo (che è il nucleo del problema) non replicano; ma sono piccati, e allora parlano in politichese. Secondo "L'anti libro" solo gli psicoanalisti sono sensibili a "il problema del soggetto" che per essi deve essere libero (e può andar bene); ma se lui si adatta a cercare di eliminare un sintomo per loro ciò è male perchè lui si è "assimilato al sistema". Il mondo della psicologia in cento anni ha compiuto mille rivoluzioni, e solo gli psicoanalisti sono rimasti a citare autoritariamente le affermazioni di una persona di 2 secoli fa.