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Anno edizione: 2017
Anno edizione: 2017
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La storia di Anisha è ambientata tra gli anni successivi alla Seconda guerra mondiale e la fine degli anni Settanta, in un epoca in cui sono ancora sconosciuti il fenomeno dell'immigrazione e l’inasprirsi del terrorismo islamico dei giorni nostri. La protagonista è consapevole di dover "combattere una difficile battaglia", la posta in gioco non è più quel matrimonio combinato dai suoi genitori ma la libertà più "preziosa" quella di "potere decidere da sé del proprio futuro". Il racconto è una storia di emancipazione e di tolleranza che trascende i confini aspri del dialogo multietnico che caratterizza la società contemporanea e che sembra avere trasformato il razzismo in un male ineluttabile. L'autore guarda con grande sensibilità all'universo femminile, ponendo l'accento su un modello culturale che ha effetti sulla condizione femminile ancora oggi. La scrittura delicata del racconto coinvolge il lettore fin dalle prime pagine e lo porta a riflettere sulla necessità di combattere il fanatismo che porta "all'indifferenza verso quei diritti elementari di civiltà che tutti devono avere garantiti, tutti!".
Samuel non "usa la parola amore, non legge romanzi d'amore", tuttavia inventa una storia d'amore in cui inganno e disinganno corrono sullo stesso binario. C'è sempre più di una verità nella stessa persona e ognuna di essa è lo specchio dell'immaginazione, dei giudizi e dei ricordi che ne hanno gli altri e che contribuiscono alla rappresentazione della trama della propria vita, "non sappiamo chi ci mente, chi si mente, viviamo con fantasie che costruiamo per spiegare l'altro e per creare una relazione - cosa importa se non é vera?- che ci tranquillizzi e ci dia ciò che desideriamo". Nell'inventare l'amata Samuel inventa anche se stesso e attraverso una ricostruzione del sé avviene una metamorfosi che lo porta ad imparare cosa significa amare l’altro.
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