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Anno edizione: 2015
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Mi dispiace, ma proprio mi è sembrato un libro sciocco (alla toscana). Ed anche inutilmente complicato.
Altra eccellente avventura del col. Arcieri, fra passato e presente (siamo nel pieno dell'alluvione di Firenze del '66)
La decomposizione del paesaggio di Firenze dell'alluvione del 1966 non fa altro che anticipare una decomposizione delle coscienze che possiamo riscontrare nei notabili che quasi fanno a botte per stare accanto al Presidente della Repubblica in visita e ai tragici giochi di potere di cui solo per un soffio il colonnello Arcieri non resterà vittima. Ma se nel romanzo sulla liberazione di Firenze /Ol passaggio), nonostante i lutti, i morti colpiti dai cecchini fascisti, le vendette lasciano spazio a un domani di speranza, in L'angelo del fango tutto comincia e finisce con una massa d'acqua fangosa a lordare, o comunque a cercare di lordare anche chi della dignità e della coerenza ha fatto un principio di vita. Nei giochi sporchi dei servizi segreti il colonnello Arcieri rappresenta un mondo passato, di una generazione che ancora credeva che fare il proprio dovere con coscienza e nel rispetto delle norme fosse il codice etico a cui uniformarsi. Immersi nella fanghiglia, ma non ancora lordati dentro sono i tanti giovani, venuti da ogni dove, che sguazzando nel putridume cercano di recuperare i libri della Biblioteca Nazionale; chissà che loro riescano a mantenere la purezza di cuore necessaria, ma il timore è che si perdano poi negli infiniti rivoli del fango morale. L'epoca degli anni di piombo è a due passi, con gli scellerati attentati e gli estremisti rossi e neri che faranno a gara per alimentare la strategia della tensione, probabilmente marionette manovrate da un abile burattinaio di cui non verremo mai a sapere il nome. Ecco nella trama di L'angelo del fango ci sono anche i prodromi di un periodo che mi è toccato vivere, iniziato con l'attentato di Piazza Fontana a Milano e culminato con quello alla stazione di Bologna. Mi pare superfluo aggiungere che la lettura di questo libro, vincitore del prestigioso premio Scerbanenco nel 2005, è senz'altro raccomandata.
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