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Anno edizione: 2017
Anno edizione: 2018
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In quarta pagina di copertina si legge: “Questo romanzo racconta la storia di un amore tra due donne…”. L'affermazione è quanto meno velleitaria. Intanto si tratta di un racconto lungo e qualificarlo romanzo è improprio sia per la dimensione (103 pagine), sia per la semplicità della trama. Inoltre non vi si racconta un amore, ma soltanto gli impulsi erotici di due lesbiche che vivono un’esperienza fisica senza impegno sentimentale. Anche l’ambiente che fa da sfondo, cioè il team delle commesse di un ipermercato, ci mostra una raccolta di personaggi privi di umanità. Il quadro sociale che ne risulta non è però un visione pessimistica della vita, ma una visione superficiale che può far pensare a una immaturità sentimentale. Dalla breve descrizione dell’autrice (quarta pagina di copertina) si apprende che la Dei è “attivista per i diritti della popolazione omosessuale” e dunque, proprio per questo, stupisce che abbia scritto un racconto che non fa certamente un buon servizio a chi lotta contro l’omofobia e l’emarginazione che tuttora penalizzano gli/le omosessuali. Gran parte del modesto centinaio di pagine che compongono il racconto mostra una umanità meschina che vive degli screzi, dei dispetti, delle invidie e delle cattiverie commesse dalle cassiere, dagli operai e dai dirigenti di un ipermercato. Io frequento gli ipermercati e non mi pare che il personale che vi lavora meriti una descrizione così negativa e spregiativa. Alla Dei riconosco comunque un abile uso della lingua (anche delle parolacce usate nel momento giusto) e una buona capacità di creare interesse. È una discreta artigiana della parola scritta, come sono quasi tutti i narratori di oggi.
Recensioni
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