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Anno edizione: 2019
Anno edizione: 2019
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Maribel Rivera è una ragazzina bella e felice, fino all'incidente che le cambia la vita.
«Un potente affresco corale che, nelle intenzioni dell’autrice, vuole metterci davanti personaggi tanto reali da sembrare veri» – Robinson
I genitori decidono di abbandonare la sicurezza della propria casa in Messico per trasferirsi negli Stati Uniti, nel Delaware, così da garantirle la migliore assistenza possibile. Il sogno americano dei Rivera si traduce nella possibilità di dare un futuro alla figlia. Mayor Toro vive nella casa accanto, e la sua famiglia è arrivata dal Panama quindici anni prima. Il ragazzino è il solo che riesca, lentamente, a entrare in sintonia con Maribel e a farle tornare il sorriso. Le voci di Mayor e di Alma, la madre della ragazza, si alternano con quelle della comunità dei vicini: uomini e donne dalle vite divise, che devono lottare per conquistare un nuovo presente lasciandosi alle spalle la nostalgia e le fatiche del passato. Questo libro è per chi è andato via di casa troppo presto o troppo tardi, per chi adora rimanere seduto per ore con i piedi nella sabbia, per chi vorrebbe in regalo da Juno una montagna di tic tac all’arancia, per chi appunta i sogni sul quaderno e per chi è partito alla ricerca di quella parte di sé che si trova sempre altrove.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
inizierei col dire che la lettura è molto scorrevole, anche grazie ai capitoli davvero brevi. Ogni capitolo è il racconto di uno dei protagonisti, si tratta infatti di un romanzo corale. Possiamo dire che, in questo romanzo, ci viene presentato – di base – quello che è il sogno americano di queste famiglie: partire per trovare una condizione migliore rispetto a quella che si aveva nel proprio paese di origine, per sé ma – soprattutto – per i propri figli. E’, per i sentimenti che ne scaturiscono, sicuramente una lettura abbastanza impegnativa, sebbene – come detto in precedenza – la lettura sia comunque scorrevole. La cosa importante che ci viene fatta notare è che tutte queste famiglie sono persone in regola, hanno visti e documenti. Magari, al loro arrivo non tutti erano perfettamente in ordine, ma ci viene raccontato di come – di base – ci sia la volontà di trovarsi un lavoro e di sistemare tutte le pratiche. C’è la volontà di integrazione, per me – quindi – questo romanzo potrebbe essere un buon esempio di diaspora. Ci si affeziona ai personaggi e si scoprono le loro storie – sebbene i principali restino Maribel e Mayor -, questo rende il tutto per niente noioso, bensì bellissimo e coinvolgente. Credo che nel periodo storico che stiamo vivendo, la scelta della NNeditore di ripubblicare il romanzo di Cristina Henríquez, sia davvero più che adatta. E’ un romanzo sulle speranze che hanno chi lascia il proprio Paese, sulle paure che incombono quotidianamente, sulla difficoltà linguistiche e culturali, sulla complessità di comprendere le regole. E’ l’amore per la propria terra e la speranza di ritornarci.
Libro struggente, doloroso, durissimo. Semplicemente bello.
"Quasi tutti erano partiti perché volevano una vita migliore. così dicevano: una vita migliore. per noi invece non è andata così. avevamo già una vita buona, una vita bella. abitavamo in una casa che avevo costruito io. c'eravamo sposati nella piazza della città quando io e Alma eravamo ancora molto giovani e la gente ci diceva che ancora non sapevamo nulla del mondo. noi però lo conoscevamo il mondo, eccome. Perché il mondo eravamo noi l'uno per l'altra. poi abbiamo avuto Maribel e il nostro mondo è diventato più grande. siamo venuti qui per lei. ci abbiamo messo parecchio tempo per essere in grado di venire qui. abbiamo fatto domanda e abbiamo aspettato che ce l' approvassero. abbiamo viaggiato per giorni,abbiamo lasciato indietro molte cose e non parlo solo gli oggetti, ma anche dei nostri amici e naturalmente delle nostre famiglie, tutte cose che facevano parte di noi e tutto per la possibilità di tornare a vedere quella luce negli occhi di Maribel. è stato difficile, sì, ma lo rifarei. la gente nella vita fa quello che deve fare. cerchiamo di arrivare da un'estremità all'altra con dignità e con onore. facciamo del nostro meglio." Cristina Henriquez scrive un libro bellissimo, importante, potente sulle speranze, sulle illusioni, su vite che sperano in qualcosa, su un sogno che però pare destinato a sciogliersi come neve al sole. Tutti i personaggi sono importanti, scritti molto bene e sviluppati in maniera tale da farceli vivere e respirare. Libro che fa soffrire, sperare, incazzare, commuovere. Libro da leggere.
Recensioni
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