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La narrazione di Norman Nawrocki è una matrioska letteraria. Il romanzo si porta avanti su tanti piani diversi, e tanti livelli diversi di emotività e approfondimento: da un lato, la narrazione di un tour di “Rythm Activism”, gruppo musicale anarchico con cui Nawrocki ha collaborato per vari anni. Dall’altro, la rievocazione di pagine buie di storia d’Europa, dalla presa del potere da parte dei nazisti alla resistenza polacca. E, in più, qua e là, dei gioielli nei gioielli: ritratti di personaggi vividissimi, tragici anche quando si parla di clown… ritratti ambientati in mille città europee, di persone comuni, che poi, gratta gratta, di comune hanno ben poco; scenette di vita familiare o cittadina, leggende. Miti trasferiti da un’epopea senza tempo ad un presente che è anch’esso favola e sogno, ma più spesso incubo tormentoso cui non si sfugge. È una ridda di situazioni, ma soprattutto di odori e fetori, malanni, sporcizia e disordine esteriore che corrispondono però ad una sfrenata ed appassionata ricerca del proprio sé, di una coerenza rivendicata nel nome della libertà di espressione e di coscienza che deve essere patrimonio di tutti i popoli e di tutte le epoche, e che a maggior ragione è patrimonio supremo degli artisti.
Sovversivo, potente, elegante.
Nawrocki sei un uragano.
Recensioni
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L'Anarchico e il Diavolo fanno cabaret, pubblicato nel 2003 in Canada e negli Stati Uniti, scritto 'tra un soundcheck e l'altro', è il diario on the road del rocambolesco tour europeo di Rhythm Activism, che suona in nove paesi in sette settimane. Il racconto del tour tra quotidiane disavventure, alle prese con un pubblico eterogeneo in locali occupati, centri artistici e culturali ben organizzati, turbolente taverne di pirati, è anche quello delle storie di rom, lavoratori immigrati, rifugiati, artisti di strada, poveri che lavorano, emarginati giovani e anziani. I protagonisti di queste 'fiabe urbane sulla sottoclasse multietnica europea' sono gli esclusi dal 'benessere' del neocapitalismo e della globalizzazione, vittime dell'intolleranza e del razzismo. Mentre nelle periferie crescono disoccupazione e povertà, anarchici e squatters difendono gli spazi liberi che diminuiscono nel nome della 'sicurezza', del 'decoro', della speculazione edilizia. L'auto-organizzazione delle comunità locali è consolidata e diffusa: Norman e i suoi compagni possono così contare sul sostegno dei centri della 'rete internazionale anarchica', equivalenti agli 'ateneos' gestiti dagli anarchici spagnoli prima e durante la rivoluzione del 1936-1939, messi fuori legge dai fascisti e tornati dopo la dittatura franchista. Nell'Europa dell'Est percorsa dalla band coesistono ricchezza di tradizioni e trionfo del modello consumistico statunitense: qui Nawrocki cerca, come promesso al padre, il suo zio girovago in Europa, di cui pubblica le lettere mandate al fratello al tempo dell'occupazione nazista della Polonia, dove Harry ha fatto la Resistenza.
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