La costante evoluzione dell’impresa verso modelli aperti al mercato e la tendenza sempre più accentuata alla separazione fra proprietà e management sono state alcune delle principali cause che hanno comportato il progressivo orientamento del soggetto economico verso obiettivi di lungo termine non più coincidenti con le semplici logiche del profitto. L’aumento del grado di complessità dell’impresa ed il crescente livello di competitività dei mercati, hanno determinato l’insufficienza segnaletica dei tradizionali modelli contabili di controllo della gestione; occorre pertanto che sia la dimensione statica che quella dinamica del controllo consentano un monitoraggio continuo di nuovi driver. Questi ultimi, a loro volta, devono essere ricercati indagando sulle condizioni di equilibrio strutturale, finanziario e di rendimento del sistema aziendale, potendo le alterazioni di tali equilibri determinare ripercussioni profonde sulle dinamiche di performance dell’impresa. La misurazione della performance attraverso un siffatto monitoraggio delle condizioni di equilibrio del sistema aziendale diviene, così, strumento di analisi indispensabile a supporto delle decisioni del management, atto ad indagare sulle performance economico finanziarie conseguite dall’impresa nelle loro espressioni sia quantitative che qualitative, secondo un’ottica di valutazione comparativa delle prestazioni e di benchmarking dei risultati. Lo scopo finale è stato quello di costruire un modello di “analisi aziendale” che spaziasse dalla dimensione strategica a quella economico finanziaria e di valore dell’impresa, senza perdere di vista l’unitarietà del fenomeno aziendale e la sua connotazione di sistema dinamico, strumentale, aperto e olistico.
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