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Ottimo libro. Riusciamo a sentire i personaggi molto vicini a noi, viviamo le loro stesse emozioni e non ci si sente nè di prendere le parti di alcuni di loro, nè di accusarli di qualcosa che hanno fatto. Vivono semplicemente, commettendo errori proprio come i nostri. Belli i finali aperti delle storie che lasciano spazio alla speranza.
Davvero, come è già stato autorevolmente scritto, Dubus riesce a penetrare, in modo assolutamente singolare, sin nell'intimo dei propri personaggi. Ed in più riesce a trattare situazioni assai "difficili" con un equilibrio fuori dal comune. Il tutto in una prosa asciutta, ma non scarna, comunque sempre funzionale alle storie narrate. E' una collezione di quattro racconti che ti spinge a riflettere su quanti errori e cattiverie si possano commettere nella propria vita sentimentale oppure, spesso, solo ed egoisticamente sessuale, e sulle loro possibili devastanti ripercussioni sugli altri. Sofferenza, rimorso (per ciò che si è fatto, ma anche per ciò che sarebbe potuto/dovuto fare e non si è fatto), ma anche speranza sono alcuni dei sentimenti gestiti con sagacia da Dubus. Che sembra, alla fine, riconoscersi in uno dei pochi personaggi positivi rintracciabili: il vecchio prozio Francis dell'ultimo racconto. Un libro, per molti versi terapeutico, che consiglio. Ognuno dei quattro racconti andrebbe ad ogni modo, letto senza interruzioni, specie l'ultimo, il più lungo, per via dei continui "salti temporali."
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