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Anno edizione: 2012
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Libro certamente di non facile lettura, che a tratti coinvolge e soggioga, a tratti respinge. Non sono riuscita a leggerlo tutto di un fiato e certe parti occorre certamente riprenderle e rileggere per capirci qualcosa. Il libro merita come opera d'ingegno letterario, anche se manca quell'ispirazione intensa, quel pathos che rende un romanzo indimenticabile. Avrei votato 4, ma penso che certi giudizi siano stati eccessivamente negativi, e voto 5.
Mia moglie, superate le difficoltà di lettura, mi ha spinto a ritentarne la lettura. Il nuovo commento é frutto della discussione con lei ed altri. Confermo il giudizio di scrittura elegante e di impervia lettura . Il romanzo é tragico, pesantissimo, complicato. Ogni particolare, anche apparentemente secondario, finisce per avere poi, anche molto in là, una sua logica nell'avanzare della narrazione. I personaggi sono ben descritti, ma difficilmente appaiono reali. Non si salva nessuno, tranne Elle che pur é l'avvelenatrice. L'autrice trapianta in un ambiente moderno una sorta di fiaba di stampo medievale, il cui messaggio é che il male é in noi ed ovunque. Dissolutezza, zoccoli, pazzia, aborti contribuiscono alla costruzione della metafora del male e della "diabolicità". Un secondo obiettivo é quello di sfatare l'immagine stereotipata del nero buono, quella dello Zio Tom. No sono cattivi come i bianchi. B.C. é il personaggio principale, una metafora del diavolo, é il cattivo che vuole apparire ed appare buono, uomo seducente, cinico, calcolatore, malvagio e dalla condotta immorale. Ci sono nel testo alcuni segnali di esoterismo. Altro che "amore" come da titolo, che é un paradosso, é la narrazione del male che é nell'uomo e Junior, la protagonista femminile, giovane, nata dopo la morte del "diavolo", non é che il suo contraltare femminile, ma con la stessa capacità seduttrice e la stessa carica di malvagità. Anche l'eredità é una metafora: non é il passaggio dei beni, ma il passaggio del potere demoniaco e questo va a Junior. Libro assai difficile da leggere, che richiede continui ritorni indietro per riprendere il filo e un'analisi continua di ciò che vuol comunicare l'autrice. Non mi sento di consigliarlo.
Sono stato invitato a leggere questo romanzo di Toni Morrison da un'amica, esperta di letteratura. Mi era anche stato detto che solo da uno scrittore nero poteva venire una analisi critica, così realistica, della società nera.... . Il fatto che all'autrice sia stato conferito un premio Pulitzer e poi un Nobel mi ha spinto alla lettura. Errore madornale. Ho lasciato il libro dopo 165 pagine. L'autrice indubbiamente dispone di un' eccellente tecnica di scrittura, su cui ha impostato un romanzo, dalla trama decisamente artificiosa. La lettura é difficile. Il testo é affastellato: troppi nomi, troppe persone, troppe vicende in poco spazio. Abuso continuo di flash-back. Da sconsigliare .
Recensioni
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