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Anno edizione: 2004
Anno edizione: 2014
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Sono d’accordo con “Sossio” : questa non è la miglior novella di Zweig (almeno tra quelle che ho letto). Il medico che ne è il protagonista, con la frenesia dei suoi sentimenti e le scelte che ne conseguono, ha tratti di inverosimiglianza. Zweig è un grande scrittore, perciò con lui si cade sempre in piedi, ma per chi non lo conoscesse, consiglierei di iniziare da altre novelle, come ad esempio “Paura” o “Lettera di una sconosciuta”. Meglio ancora le sue opere ad ambientazione storica come “Momenti fatali” e “Il mondo di ieri”, per me veri e propri capolavori.
🚢La voce narrante è quella di un uomo che da Calcutta sale sulla nave “Oceania”, diretta in Europa, e a causa della pessima sistemazione che gli viene assegnata passa parecchio tempo sul ponte dell’imbarcazione dove, durante la notte, gli capita di incontrare un uomo strano, farneticante. Trattasi di un medico che sta rientrando in patria dopo anni nelle Indie Orientali, il quale in un momento di follia si confida con il nostro uomo. Parte da qui un lungo monologo in cui racconta perché sta scappando, espone le vicende riguardanti una donna che gli ha cambiato il corso della vita, nonostante non tutto sia andato come previsto. 🚢Cito da Wikipedia: Il termine “amok” è una sindrome culturale tipica delle regioni del Sud-est asiatico, della Malaysia, dell’Indonesia e della Nuova Guinea e si riferisce a una condizione temporanea di furia violenta e omicida. 🚢Cercate un libro da leggere in un giorno? Eccolo! Io l’ho trovato per caso durante le mie ricerche in merito a storie ambientate in Indonesia e limitrofi, una volta scovato l’ho subito preso e letto, dopo varie letture impegnative necessitavo di una storia breve ed alternativa e l’ho decisamente trovata. 🚢È difficile parlarvi di questo libro, perché solo leggendolo si può capire cosa trasmette al lettore. Per me è stata un’esperienza di lettura tra le più particolari mai vissute: una volta aperto il libro sono stata catapultata in un vortice di avvenimenti e sensazioni incredibili, al limite della pazzia. Essendo breve considerate che molte parti della storia sono poco approfondite ma il medico, durante il suo racconto, è alterato, ed il lettore percepisce totalmente il suo stato d’animo, avendo quasi l’impressione di averlo di fronte. 🚢Zweig scrive in modo sublime, folgorando il lettore e catturandolo totalmente. Leggerò sicuramente altre delle sue opere.
Bella novella, perché di libro nel vero senso della parola non si può parlare, breve come dev'essere una novella anche perché i personaggi che ne danno vita sono pochi. Molto bravo Zweig nel descrivere il baratro di sentimenti ed emozioni che pian piano inghiotte il protagonista fino al drammatico finale. Non credo di spoilerare nulla perché fin dall'inizio il racconto è permeato di un alone di dramma che pian piano si rivela al lettore. Lettura breve ma caldamente consigliata.
Recensioni
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Amok è la prima delle opere di Stefan Zweig (1881-1942) che Adelphi ripubblica in lingua italiana. La novella apparve nel 1922 come feuilletton nella "Neue Freie Presse", prestigioso quotidiano viennese che aveva contribuito al definitivo lancio del giovane Zweig nel 1902. Uscito in Italia nel 1930 presso Sperling & Kupfer, il testo venne dimenticato fino al 1992, quando Frassinelli lo ripropose nella bella traduzione di Emilio Picco. Ora ci si augura che finalmente Zweig possa godere di una riscoperta vera e propria, visto che Adelphi annuncia la riedizione di altre opere significative. Scrittore di rango europeo, grazie ai suoi valori pacifisti e al suo anelito di fratellanza tra le culture tedesca e francese, Zweig è in Francia "uno dei due o tre scrittori di lingua tedesca mai dimenticati", tanto da aver meritato nel 2003 un busto commissionato dalla presidenza del senato, collocato accanto a quelli di Verlaine e Stendhal nei giardini del Luxembourg. Il titolo originale di questo libro è Der A mokläufer: "amok" è un termine di origine malese tuttora di uso comune nella lingua tedesca per designare comportamenti dettati da un improvviso, irrefrenabile raptus. A un simile incontrollabile impulso soggiace il protagonista della novella, un medico tedesco che, dopo aver tentato di rifarsi una vita nelle Indie olandesi, non riesce a sottrarsi alla passione divorante per una giovane donna inglese, di cui causerà indirettamente la morte. Il narratore, nel quale riconosciamo lo stesso Zweig, quando afferma che "le situazioni psicologiche misteriose esercitano su di lui un fascino addirittura sconvolgente", ne riferisce il tormentato racconto, raccolto nel corso del lungo viaggio in nave che riporterà in Europa i suoi personaggi principali, comprese le spoglie della giovane inglese. La novella è ambientata nel 1912, l'anno in cui il naufragio del Titanic anticiperà il vicino crollo di tutte le infondate speranze del "mondo di ieri".
Giorgio Kurschinski
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