Amicizia

Non è tra i libri preferiti scritti da Hermann Hesse

Hans Calwer ed Herwin Muhletal sono amici fin dall'infanzia, un forte legame li lega, l'uno ha bisogno dell'altro. Poi, nella prima giovinezza le loro strade si dividono. Herwin sceglie una vita tranquilla: la fidanzata, lo studio della medicina, un lavoro, Hans è uno spirito inquieto, cerca una strada che possa portare in alto lo spirito, un percorso difficile da trovare, assai più faticoso dell'accettazione di una vita borghese. Hans, invece, salutando l'amico di un tempo, pensa: " a tutti coloro per i quali la vita è un cimento, e che salutava in cuor suo come suoi amici e fratelli".

Il libro comincia bene, continua bene, anzi benissimo direi, per finire però lasciando tutto in sospeso. Chi è il vero amico? L'uomo perfetto Wirth o il superficiale Erwin? Sta qui il dilemma dell'amicizia. Non capisco perchè Hesse l'abbia fatto finire così. Secondo me la storia doveva continuare per sciogliere questo nodo. Trovare un "Altro" che stesse magari a metà tra i due, che so. Voto in complesso molto alto, per come Hesse propone il tutto.