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Ho comprato questo libro a scatola chiusa, perché l'ha scritto un amico, e mi sono fidata della persona che è. Il libro è interessante, lasciatemi dire quasi fresco, strano, innovativo pur essendo infarcito di affetti a tratti melensi, quasi stereotipati. Diana è sia vittima che carnefice, una bambina dai tratti di donna cinica e indifesa, non è un personaggio che si ama con facilità, e nemmeno la si compatisce senza riserve. È bella, bella da far arrapare gli uomini, e ha dei capelli meravigliosi, vaporosi, lucenti, presenti per tutto il libro in questa strana simbologia che andrebbe analizzata dal caro Freud. Diana è anche maleducata, scurrile, volgare, a tratti pare una prostituta esperta che si svende al mondo intero. Valerio scrive con una sensibilità quasi femminile, è incredibilmente sottile, a tratti melenso, ingenuo ma spietato. Questi genitori non sono adulti perfetti, sbagliano e amano il denaro, i dottori non sono tutti dei ciarlatani, esistono medici capaci di curare il paziente nel corpo e nell'anima. La malattia è descritta alla perfezione, il linguaggio talvolta può sembrare troppo specifico per un lettore medio, ma al lettore medio non interessa. Vuole solo sapere cosa succederà a Diana e? non lo saprà. Almeno per ora.
Un romanzo breve, che nonostante le poche pagine è riuscito a lasciarmi un segno forte. L'ho visto come una denuncia nei confronti di un mondo adulto sempre più incapace di trasmettere valori. Decisamente apprezzabile la capacità descrittiva dell'autore per quanto riguarda il personaggio di Diana. Semenzin riesce a presentare la figura della giovane protagonista rimanendo su un tono di leggerezza, nonostante la complessità innegabile che la ragazzina si porta dentro. L'autore ha ottime potenzialità, e aspetto con ansia di avere tra le mani il suo prossimo lavoro.
Recensioni
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