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Recensioni Ambienti animali e ambienti umani. Una passeggiata in mondi sconosciuti e invisibili

Recensioni: 4/5
Scritto nel 1933, "Ambienti animali e ambienti umani" è l'opera matura di uno dei maggiori biologi del secolo appena trascorso, un classico del pensiero europeo del Novecento che ha formato intere generazioni di studiosi del comportamento animale e della natura umana, in ambito scientifico, filosofico e persino letterario.

Uexküll è considerato il fondatore dell'etologia contemporanea e un importante precursore dell'ecologia. Ma la sua nozione di "ambiente", termine che è lui stesso a introdurre in ambito scientifico, è ben più avanzata di quella dell'odierna vulgata ambientalista: non a caso è declinata al plurale. L'ambiente in cui e di cui vive una determinata specie, il paguro o la volpe, la talpa o la zecca, è una sfera separata e impenetrabile al punto da indurre l'autore a parlare, nel sottotitolo, di mondi "sconosciuti e invisibili". Questi mondi o ambienti sono parte costitutiva dell'animale, che non può essere "compreso" senza che si provi ad accedere a essi: parafrasando Heidegger (peraltro suo grande e immediato estimatore) si potrebbe dire che la "struttura ontologica" di un animale coincide esattamente col suo "essere-nel-(rispettivo)-ambiente". Le strategie dell’autore per pararci davanti questi piani dell’invisibile, orchestrate a quattro mani con l’illustratore Georg Kriszat, che va considerato a tutti gli effetti un coautore, costituiscono tutto lo spettacolo di questo libro. Esse indurranno Gilles Deleuze – colui che ha definito l’Etica di Spinoza non una morale, ma un’etologia – ad annoverare Uexküll fra i grandi spinozisti della modernità, caratteristica che implica l’arte di astenersi dal definire alcunché secondo la sua forma, o in base ai suoi organi e alle sue funzioni, o in quanto sostanza o soggetto. Le domande saranno tutt’altre. «Ad esempio – egli scrive –, dato un certo animale, a che cosa tale animale è indifferente nel mondo immenso, a che cosa reagisce positivamente o negativamente, quali sono i suoi alimenti, quali i suoi veleni, che cosa “prende” dal suo mondo?»)
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