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scheda di Beltramini, M., L'Indice 1996, n. 8
Aperto da una concisa introduzione di Francesco Paolo Fiore, il volume raccoglie due saggi dedicati rispettivamente alla cappella Cardini in San Francesco a Pescia e alla cappella Cornaro nella chiesa dei Santi Apostoli a Venezia, due contributi distinti seppure accostabili per il comune trattamento di un problema cruciale nell'architettura del Quattrocento: la riqualificazione in senso monumentale dello spazio riservato alle sepolture di famiglia. È infatti nella progettazione di cappelle funerarie che, da Brunelleschi in poi, l'architetto trova modo di verificare in vitro - in dimensioni comunque limitate e dunque particolarmente sottoponibili a controllo - gli esiti dell'incontro tra la riscoperta dell'eredità antiquaria e la volontà celebrativa dei committenti, in un ambito simbolico più propriamente e intensamente legato al tema della perpetuazione della memoria che in altre imprese edilizie, anche più cospicue. Il saggio di Bulgarelli muove dall'analisi dell'esempio geograficamente eccentrico della cappella Cardini di Pescia, realizzata attorno al sesto decennio del secolo, per riscattarla da una condizione storiografica periferica e immetterla nel circolo più ampio della cultura architettonica fiorentina, in particolare attorno alla figura di Bernardo Rossellino, valorizzandone così l'indiretta discendenza albertiana. Anche per la cappella Cornaro di Venezia si pone il problema del reperimento dei modelli e della loro declinazione locale, talvolta faticosa, spostando l'attenzione da questioni attributive - per le quali Ceriana avanza comunque il nome di Mauro Codussi e una datazione entro la metà degli anni ottanta del Quattrocento - a una più generale considerazione del problematico ingresso a Venezia del Rinascimento prima di Jacopo Sansovino e delle aspettative di una committenza tesa tra rinnovamento e conservazione.
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