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le avventure del mandarino Than e dei suoi amici si sono rivelate assai piacevoli per me....un altro giallo ben congegnato dove la malizia di chi lo ha scritto alla fine ti spiazza e ti fa perfino sorridere perche pare che si stia parlando di "cose oltre il decoro" e poi alla fine emerge tutt'altro. storie asssai ben congegnate. nel complesso libro consigliato
Sarà l’ala di cavalleria che Alessandro teneva di riserva per lanciarla sulle truppe nemiche? O la stessa ala di cavalleria che Giulio Cesare nascondeva tra avvallamenti del terreno per sgominare il nemico ignaro? In un certo senso l’ala di bronzo è uno strumento di guerra … biologica, meglio parassitologica, anche se di scarsa efficacia rispetto alle moderne armi batteriologiche o virali! Laureata al politecnico, Tran-Nhut ha “ingegnerizzato” una valida trama che porta a spasso il lettore nella Corea del Sud del XVII° secolo, portando a galla i dissensi tra Nord e Sud, che nel XX° secolo sfociarono nella folle aggressione USA a un popolo che nulla avere a che spartire con la loro religione capitalistica. Ci sono perle a iosa in questo noir: la gracula Orecchia Nera che fa da spia al Mandarino Giao e un’altra gracula, a casa di ser Khoang, che per una manciata di semi snocciola le istruzioni segrete ricevute dal suo maestro. Che dire dei nomi di donna: Perla, Crisantemo, Rugiada Celeste, Fiore, Rondine, Liana, Ranuncolo? E istruzioni di arti marziali: la Mossa della mezzaluna che decapita il pollo, del Ventaglio che si schiude, del Martello che schiaccia la mosca. E un trattato di erboristeria: il citraghanda, la tamerice da manna, radici di Rehmannia, i semi di aragvadha, il legno di agallocha, Codonopsis, Scrophularia, Ophiogon, Schisandra, Platycodon… E ornitologia: i cavalieri argentati, i verdelli, i marabù, i beccaccini, i tantali indiani, gli ibis testa nera, i chiurli, le gru e … le gracule parlanti. Il Mandarino Tan e il letterato Dinh (ben più svegli di Don Chisciotte e Sancio Panza) giungono a cavallo nel natio villaggio del Grillo, dove misteriose morti e corpi carbonizzati per auto-combustione aspettano una soluzione e la punizione dei colpevoli. Il Mandrino Tan assomiglia al giudice Dee di van Gulik (e.g., I Delitti del Chiodo Cinese, giallo geniale) ambientato nella Cina della dinastia T’ang ed è altrettanto sagace. Da centellinare ad ogni pagina.
E' un romanzo scorrevole, ben scritto e che suscita l'interesse del lettore. Rispetto agli altri della serie aggiunge la dimensione "familiare" del Mandarino Tan, ma perde tantissimo in termini storici e descrittivi degli usi e costumi Vietnamiti tanto amati dalla scrittrice e da noi, suoi fedeli lettori, per induzione. Forse è la mancanza del contributo della sorella scrittrice Kim come dice Filippo o forse è solamente l'episodio della saga che deve dare al personaggio di Tan una umanità che, sinceramente, mancava nei precedenti due romanzi. In ogni caso un giallo storico di livello soprattutto se amate il mondo un po' esoterico, dove fantasia e realtà si confondono, così caratteristico dei paesi del lontano oriente.
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