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Anno edizione: 2018
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Un saggio molto riflessivo, lettura scorrevole e avvincente per tutti gli appassionati del mondo animale ma non solo. Questo saggio è pura riflessione, in particolar modo sulla concezione di "umanità" e "intelligenza". Il titolo fa ben intendere ciò che l'autore cerca di far trasparire in un questo volume e cioè che gli animali vanno visti e giudicati non sulla base dei nostri stereotipi ma come esseri dotati di intelligenza , emozioni e "umanità" tanto quanto noi.
Un saggio davvero speciale, che per chi come noi ama profondamente gli animali e sente ciò che in comune abbiamo con loro. Saggio che denota una peculiare sensibilità dell'autore, un profondo punto di vista sul regno animale che rappresenta (sottotraccia) una sorta di viaggio psichico e spirituale dentro l'anima del mondo, di cui gli animali ( il mondo vegetale e tanti altri regni) ne caratterizzano l'essenza stessa. Meraviglioso il capitolo dedicato alle orche, creature straordinarie in ogni loro comportamento, così intelligenti ( al pari degli elefanti) che ogni uomo dovrebbe porsi certe domande, e smetterla di considerarci i dominatori del pianeta. Continuo ancora oggi a sognare le orche, da bambino sino alla soglia dei 50 anni, sogno di nuotare insieme a loro, o addirittura di camminare in branco su strani sentieri o volare sopra le città, di certo è il mio animale totem (gli indiani d'America queste "cose" le conoscevano benissimo, mica erano stolti e ciechi come noi occidentali...). E la forma esteriore che cambia, che sia uomo, pianta, animale, fiume, montagna, etc., la sostanza è sempre quella, ovvero Energia che non muore, senza tempo e spazio.
Una meraviglia. Un saggio che si legge come un romanzo. Io che già ero affascinata da questi animali (elefanti, lupi e orche) a fine lettura mi sono scoperta affascinata ancora di più.
Recensioni
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Safina prende tre specie come scusa per addentrarsi e spiegare la sua ? forte ? opinione su coscienza, mente, etica, ecologia e molto altro. Le specie sono l’elefante africano, il lupo e l’orca. (...).?L’elefante africano è un simbolo della vita in famiglia, con i?rapporti tra i vari componenti che sostengono?e creano una rete intricatissima e difficile da interpretare, se non sei un elefante. Che si scioglie e si ricrea ogni volta che gli animali si vedono, ogni volta che un maschio entra nel gruppo ristretto delle femmine, e si distrugge in pochi minuti quando i kalashnikov dei bracconieri pagati dai commercianti cinesi falciano intere famiglie; per le loro zanne. Safina si chiede, con forza, come possa l’uomo ridurre al lumicino una specie così carismatica senza nessun rimorso per la perdita e non riesce a darsi pace di queste stragi insensate. (...)
La passione diventa rabbia cupa e sarcastica parlando della specie successiva. Il lupo, che in Nord America è il paradigma della resistenza naturale: alla ferocia umana(...).
Dalla complessa saga della famiglia dei lupi Safina passa a un soggetto ancora più misterioso, per il suo ambiente e il suo comportamento: l’orca. Qui si nota un’assoluta meraviglia e ammirazione ancora maggiore di quella presente nelle altre parti?(...) è un simbolo del rapporto uomo-animale, più del lupo, odiato, e dell’elefante, sterminato per pochi dollari. Le orche sono catturate e rese prigioniere per essere ammirate e per divertire i bambini, in tristissimi acquari in cui non sopravvivono a lungo. Perché l’uomo le crede tutte uguali, ma ogni popolazione ha una sua dieta particolare, le crede feroci e spaventose, ma nessun uomo è mai stato ucciso da un’orca in natura, le crede insensibili, ma non è inusuale che si lascino morire per la mancanza di una famiglia. Il rapporto distorto con una specie così sensibile e intelligente, dice Safina, diventa quasi il simbolo della cecità dell’uomo per la complessità della natura, per la profondità dei miliardi di anni di evoluzione che hanno prodotto un cervello che sembra in grado di comunicare a distanza con altri. Un “suggerimento” di telepatia che si inquadra però alla perfezione nella totale dedizione di Carl Safina alla causa della natura come degna di attenzione, dotata di valore di per sé stessa ? e non perché l’uomo lo conceda ? e infinitamente più complessa di quanto certa scienza chiusa tra quattro mura voglia farci intendere.
Recensione di Marco P. Ferrari
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