L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Come definire Umberto Silva? Poeta, romanziere, psicoanalista, editore, teologo, aforista, la sua vocazione intellettuale sfugge a qualsiasi univoca sistemazione. Così anche i suoi libri, sempre raffinati e intelligenti, si sottraggono a ogni tentativo di ascriverli a un genere letterario preciso. L'ultimo, che reca un titolo ammiccante e allusivo, non fa eccezione e si presenta anzi come una sintesi del multiforme universo creativo del suo autore, tant'è che potrebbe considerarsi, con uguale legittimità, una narrazione romanzesca e un trattatello teologico-psicoanalitico, una collezione di racconti e un catalogo di exempla. Il libretto è composto da quattordici storie ambientate prevalentemente in Europa (ma con qualche puntata oltre oceano) negli ultimi tre decenni. Sulla scena si alternano i tipi umani più diversi (preti, libertini, studenti universitari, divi del cinema, politici), ma anche molti gatti; tuttavia, il centro attorno a cui gravitano le vicende è sempre lo stesso: l'eponima chica, nelle sue mille incarnazioni. Essa è quasi un archetipo della femminilità e insieme della gioventù (già tema di un altro recente romanzo di Silva, La giovinezza, l'amore, la fortuna, anch'esso edito dal notes magico, 2008), che attrae fatalmente uomini più o meno scaltriti e navigati, per poi scompaginare il loro mondo intellettuale e relazionale.
Giovane è dunque la chica, ma anche, paradossalmente, vecchia, se diamo ascolto a un personaggio di Silva: "Prediligo le ragazzine perché sono vecchie, vecchissime: hanno appena lasciato l'infanzia e ricordano tutto dell'inferno". Ma le chicas sono innanzitutto donne e assomigliano alle muse del padre dalla narrativa moderna, Giovanni Boccaccio, che nella celebre Introduzione alla IV giornata del Decameron scriveva: "Le Muse son donne, e benché le donne quel che le Muse vagliono non vagliano, pure esse hanno nel primo aspetto simiglianza di quelle, si che, quando per altro non mi piacessero, per quello mi dovrebber piacere". C'è, però, anche un protagonista maschile nel libro di Silva: padre Xavier, che ascolta, paziente ma tutt'altro che imperturbabile, confessioni tanto scabrose quanto strane, che configurano, sullo sfondo della guerra civile spagnola, una piccola, ma vivacissima commedia umana. Non credo di sbagliarmi nel ravvisare in questo singolare sacerdote una controfigura dell'autore stesso, così come la sedia del confessionale di padre Xavier assomiglia molto al lettino dello psicoanalista Silva. Raoul Bruni
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore