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Agostino d'Ippona. Lettera 130 a Proba - Agostino (sant') - copertina
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Agostino d'Ippona. Lettera 130 a Proba
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Agostino d'Ippona. Lettera 130 a Proba - Agostino (sant') - copertina

Descrizione


La preghiera presuppone la tenera esperienza della presenza di Dio nella nostra vita, la consapevolezza che il Male è accovacciato alla porta della nostra casa e il fiducioso abbandono nella misericordia di Dio. Egli è pronto ad accogliere il nostro gemito di dolore, quando gli chiediamo aiuto perché ci liberi dal male. Agostino spiega a Proba che "frigus charitatis silentium cordi est, flagrantia charitatis, clamor cordis est." Se non c'è amore nel nostro cuore c'è il deserto interiore. Qui l'accezione del deserto rimanda alla terra che bagnata dal sangue di Abele non da più frutto. Anche la vita dello spirito è mortificata, anche pregare è difficile. Dove però c'è il profumo dell'amore il cuore esprime la sua incontenibile gioia; allora il desiderio di una profonda relazione con Dio e con i fratelli si fa preghiera e dono.
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Dettagli

2014
1 gennaio 2014
208 p., Rilegato
9788898294091

Conosci l'autore

Agostino (sant')

354, Tagaste, oggi Souk-Ahras

Padre della chiesa di lingua latina, santo. Nacque da padre pagano, Patricius, battezzato poco prima della morte, e da madre cristiana, Monica, che ebbe un influsso decisivo sull’evoluzione spirituale del figlio. A., dopo le dissipazioni giovanili, appagò la sua ansia di certezze con la filosofia (attraverso l’Hortensius di Cicerone) e poi, nel 374, con l’adesione al manicheismo. Maestro di retorica a Cartagine (375-383), si trasferì a Roma, poi a Milano dove, per interessamento del praefectus urbi Simmaco, ebbe una cattedra di retorica (384). A Milano subì l’influsso di Ambrogio e, anche tramite suo, si rivolse al neoplatonismo (Plotino e Porfirio). Si trattò di una esperienza intellettuale intensa, che lo condusse al superamento del manicheismo...

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