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Non concordo con le recensioni negative. Ho letto questo romanzo con molto interesse e l'ho trovato ben scritto, avvincente, con note intime e introspettive non banali e buoni spunti di riflessione e interpretazione della storia recente. Mi ha fatto venir voglia di leggere altri libri dello stesso autore.
Il concetto di caos rappresenta bene questo libro: caotico. Ma ancor più pieno di figure stereotipate, false, o meglio finte. L'unica cosa interessante è il tema, ovvero il programma Mk- ultra intorno al quale girano appunto queste figurine ritagliate, e senza spessore. Il trucco del libro nel libro: fiacco. Io in genere quando leggo, amo, partecipo, vivo le storie..in questo caso: zero. Forse questo non è il mio genere...
In questo romanzo De Cataldo inventa un progetto segreto CIA in voga negli anni ’60 (iniziato nei ’50) per fabbricare quantità enormi di droga (poi LSD) da distribuire tra i movimenti rivoluzionari giovanili per indurli a eccessi tali (compresi crimini e uccisioni) da costringere le autorità a intervenire con dure repressioni. Che il progetto (segreto e illegale) MK-Ultra sia esistito oggi sembra assodato, ma era di dimensioni ridotte e riguardava istituzioni, tra cui college e università, ospedali e alcune prigioni, e un manipolo di ricercatori privati. Inoltre LSD fu dichiarata droga illegale nel 1966 per atto del Congresso USA; non avrebbe potuto avere l’enorme diffusione qui narrata. La storia di Mr. Flint (pietra focaia!) e della sua creatura smontata e ricostruita, Jay Dark (una sorta di Superman da fumetti della Marvel, marionetta senza anima), è bislacca e mal-congegnata. Il fatto che personaggi reali e famosi (J. Rubin, T. Leary, A. Hoffman, A. Ginsberg, cantautori e tanti altri) siano mescolati con figure inventate complica la trama e le nega credibilità. Gli eventi pre- durante- e post-sessantotto sono stati descritti in modo superbo e con una straordinaria profondità storica da Mark Kurlansky “1968, The Year that Rocked the World” (Vintage, London, 2005). Ecco una recensione: “Kurlansky has written his magnum opus – a cultural and political history of that world-changing year of social upheaval”. De Cataldo non deve averlo letto; altrimenti si sarebbe ben guardato dal cucinare questo brodetto insipido e sgangherato. A proposito di droghe: nel 1968 Carlos Castaneda pubblicava un classico “The Teachings of Don Juan: a Yaqui Way of Knowledge” (University of California Press) che il N. Y. Times recensì così: “an extraordinary spiritual and psychological document … destined for fame”. Divenne famoso, un libro di culto. Quando si mettono le mani sul sessantotto, su cui esiste una vasta letteratura, bisogna documentarsi in profondità, non scrivere barzellette.
Recensioni
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