Un secolo è il periodo di tempo trascorso dalla prima comparsa di L'affaire Dreyfus (1901); nel frattempo numerose edizioni ingiustificabilmente incomplete si sono susseguite. È con piacere che viene quindi accolta la presente pubblicazione che, per la prima volta in Italia, presenta l'opera nella sua edizione integrale. La raccolta comprende quattordici articoli sul caso Dreyfus, redatti da Émile Zola tra il 1897 e il 1900, e un dossier in difesa della memoria del padre dell'autore, oltraggiata dalle infondate delazioni, strascico dell'ostracismo che lo scrittore subì dopo la pubblicazione del J'accuse. La lettera, apparsa sul quotidiano francese "L'Aurore" il 13 gennaio 1898, contiene la denuncia di Zola verso i responsabili della condanna a danno del colonnello Dreyfus, ebreo, falsamente accusato di alto tradimento e costretto a scontare una pena per reati non commessi. Ma, come testimoniano i restanti articoli, l'accusa di Zola si fa vera e propria denuncia politica svelando la compromissione del potere e i suoi meccanismi di controllo, fornendo il ritratto di una Francia pervasa dalla corruzione, ancora percorsa da intestini impulsi reazionari e già animata da impeti antisemiti. Il pregio della pubblicazione della casa editrice Giuntina, che tratta testi inerenti la cultura ebraica, è di aver ricucito un'opera più volte smembrata, privata di fatto del contesto testuale necessario per comprenderne appieno il valore. Nella lettura della raccolta presentata così come l'autore l'aveva voluta, le annotazioni del padre del naturalismo, qui arricchite di chiare e concise note esplicative del curatore, acquistano l'organicità di un'analisi storica e politica che offre numerosi spunti critici di fronte a dinamiche di inconfondibile attualità, come Roberto Saviano suggerisce nella prefazione. Anna Biazzi
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