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Anno edizione: 2010
Anno edizione: 2021
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Acido solforico è un romanzo di circa 150 pagine scritto da Amélie Nothomb ed edito Voland. Una storia feroce e crudele che ho letto in poche ore. Una storia che ci fa riflettere su quanta bassezza possa arrivare l'essere umano, capace di tutto per spettacolarizare il dolore. Più volte i personaggi e noi lettori ci chiediamo "chi è il vero mostro? Il governo, la televisione o le persone che guardano il reality?" Questo è il primo libro che leggo di Nothomb e sicuramente leggerò altro. La scrittura asciutta mi è piaciuta e la storia è riuscita a coinvolgermi. Un breve libro dallo stile graffiante e, in alcuni punti, difficile da digerire che mi è piaciuto e che consiglio.
Deludente, troppo sotto la media di Ameliè. L'invenzione di un reality estremo, la ricostruzione di un campo di concentramento con veri prigionieri, veri kapò, vere esecuzioni. tante questioni etiche messe in gioco in questo massacro, dalla spersonalizzazione dell'essere umano alla spettacolarizzazione dell'omicidio al televoto. Troppe e troppo grandi, non ne viene fuori nulla di coerente (come invece nelle Catilinarie). Completamente strumentale l'evocazione di Primo Levi (nel personaggio di Pietro Livi). Un pasticcio. Peccato, adoro Ameliè.
Secondo libro della Nothomb che leggo e seconda volta che resto impressionato positivamente. Nella sua assurdità totale il racconto distopico colpisce per quanto sia affilato nel denunciare l'oscenità del voyeurismo che i reality hanno fatto scivolare sottopelle ai telespettatori, la capacità del peggio di andare sempre un po' oltre, superando tutti i limiti della decenza. C'è anche il tema della politica, che è sempre talmente tanto indietro nel comprendere la modernità da non riuscire a fare scelte o da compiere scelte senza senso o anacronistiche. Interessanti i personaggi, il libro si legge in poche ore ma offre spunti di riflessione per molte. Notevolissimo!
Recensioni
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