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Anno edizione: 2017
Anno edizione: 2005
Anno edizione: 2017
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tra le 'tipiche' storie della Yoshimoto; un apersona un pò 'persa' ad un bivio nella sua vita, che deve decidere cosa farà nel futuro immediato. Gli incontri casuali, i luoghi pieni di ricordi, una scrittura rilassante semplice ma evocativa. Se vi piace Yoshimoto, questo sicuramente sarà uno tra i vostri preferiti
Ho trovato la lettura scorrevole e piacevole,"una piccola favola ambientata in un piccolo paese" spezzato a metà da un grande corso d'acqua che si diramava a ragnatele e che influenzava con il suo corso e il suo rumoroso ritmo la vita dei suoi abitanti. Tra questi abitanti c'è di nuovo Hotaru, che reduce da otto anni a Tokyo in qualità di amante di un uomo che, alla fine, sceglierà la moglie e non lei, deve ridare un corso alla sua vita. Per il momento vive nel retrobottega del caffè-serra della nonna con la quale lavora. Suo padre è in America per i suoi studi da psicologo, ma in primavera annuncia il suo imminente ritorno. Nel mentre, però, è inverno e fa freddo. Un ragazzo indossa un piumino rosso e Hotaru vedendolo per strada, inconsciamente, si rende conto che colui che indossa quel piumino rosso è qualcuno che conosce: non ricorda chi sia; sente solo che, in un passato immemorabile, gli ha anche sfiorato la mano. Inaspettatamente e senza ancora essersi riconosciuti tra loro nascerà un'amicizia grazie al "Ramen Sapporo ichiban" da lui cucinato squisitamente.Hotaru, a poco a poco, sta riuscendo a dimenticare il doloroso, ma altrettanto vuoto passato e si sta rendendo conto che il suo paese d'origine sta diventando morbido ed affettuoso come"un abito di piume".Questo abito, a misura e naturalmente(come è naturale il corso del fiume),le viene cucito addosso da Rumi,sua sorella mancata, dal padre,dalla nonna,da Mitsuru e da sua mamma,dal padre di Mitsuru che comparendo in sogno a Hotaru riuscirà a ricomporre due situazioni e dalla "Dea della stazione degli autobus". Come l'autrice scrive nel postscriptum il romanzo è venuto fuori da se, forse"non è un granché",ma può alleviare le sofferenze per coloro che stanno affrontando"un brutto momento".
Una stella in meno per il non finale: lettura piacevole con episodi surreali tipici della letteratura giapponese ma poi è la stessa autrice a dichiarare, nel post-scriptum , di non aspettarsi niente di che da questo libro. Che autogol!
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