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Giampaolo Dossena esplora e cataloga questo universo di ricordi, riscattando il gioco dai severi comandamenti dei "pedagoghi".
«Un libro pieno di osservazioni acute, notizie che altrove non si troverebbero, note sulfuree della memoria. Al centro l'idea dosseniana per cui giocare è una disposizione individuale libera e però necessaria, così come per giocare è necessario prendersi e impiegare al meglio tutta la libertà consentita dalle regole» - Stefano Bartezzaghi, Robinson
Questo libro nasce da una scoperta «archeologica»: una cartoleria degli anni Trenta, intatta, sotto il lato nord del Castello di Udine, ancora oggi perfettamente conservata, rivela un tesoro di giocattoli, strumenti didattici, cancelleria. Ma tombole, puzzle, cubi, bocce, biglie, birilli e soldatini ci ricordano davvero come giocavamo? O raccontano piuttosto come ci facevano giocare, come ci lasciavano giocare?L'articolo è stato aggiunto al carrello
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