L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Anno edizione: 2016
Anno edizione: 2016
Promo attive (1)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
"Sa che sono riuscito a scrivere la parola CERBERO con melanomi a forma di lettere? Ho presentato la cosa tre anni fa a Sofia, al congresso balcanico di neurochirurgia. E' stato un trionfo. Ma guardi cosa abbiamo qui! E' qualcosa di unico, di magico, è straordinario. (...) Il cranio di Herman acquistò una lucentezza spenta, come di cuoio, i disegni si annebbiarono e i rilievi, la sutura parietale, la minuta apofisi occipitale, acquistarono una dolcezza da paesaggio collinare. La pelle del cranio divenne, una sfumatura dopo l'altra, giallastra, in un infinito degradè, quasi che membrana dopo membrana si fosse desquamata della sua lucentezza, via via perdendo strati su strati di tatuaggio, sebo, ghiandole sudoripare e capillari violacei. Quel giallognolo poi si schiarì come materia lattea, e in breve una scorza di vetro molle ricopriva il cranio, visibile a un tratto in ogni dettaglio., come attraverso una scintillante lente d'ingrandimento.".
Questo è il terzo e capitolo conclusivo della famosa trilogia di Mircea Cărtărescu, il libro si apre metaforicamente sul finale del precedente per continuare una storia di vita, amore e dolore. Credo che questo sia il mio preferito dei tre; epico il suo finale. La sua scrittura ipnotica tiene incollati alla pagina ed è difficile staccarsi dalle sue frasi così ben posizionate in un incandeacente ossi di destini convogliati. Tanti i colpi di scena e la prosecuzione delle riflessioni, tanti i riferimenti letterari. Questo è un libro prima di tutto di un lettore, poi di un genio che diviene umano, scarno e umile. Ve lo consiglio assolutamente.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Dovendo indicare come “migliore” un solo romanzo tra quelli usciti nel 2016 viene abbastanza facile, pur di fronte a un numero considerevole di ottimi titoli, indicare Abbacinante – L’ala destra di Mircea Ca?rta?rescu. Viene facile perché tale libro, essendo la terza e ultima parte di un unico testo (gli altri, L’ala sinistra e Il corpo, sono usciti rispettivamente nel 2008 e nel 2015, sempre per Voland) può appoggiarsi a essi nel comporre un tutto di portata difficilmente comparabile col resto di quanto uscito nell’anno, allo stesso modo in cui, nel 2008, si sarebbe potuto facilmente indicare come miglior libro il Fabula Adelphi numero duecentodue, ovvero La parte dei delitti / La parte di Arcimboldi, che giungeva a completare l’affresco del 2666 di Bolaño, successivamente pubblicato in volume unico. In effetti, dovendo trovare nella narrativa recente un paragone per il romanzo dell’autore rumeno, l’opera di Bolaño è la prima che viene alla mente. La differenza è che Abbacinante è un romanzo europeo, mentre i grandi libri del cileno andavano comunque a inserirsi in una narrativa latinoamericana non nuova ai capolavori massimalisti – si pensi ad esempio a Paradiso di José Lezama Lima, di recente uscita per SUR, che se non fosse una riedizione sarebbe esso pure un buon candidato al titolo di libro dell’anno. Inoltre, nonostante le enormi differenze col nordamerica, stupiva meno trovare un erede del Pynchon dell’Arcobaleno della gravità, del DeLillo di Underworld e del Wallace di Infinite Jest in un sudamericano rispetto a vedere, oggi, quella tradizione rinnovata da un rumeno. Si potrà osservare che Abbacinante trovava il suo picco nel secondo volume, ma sarebbe una nota oziosa, sia perché i tre libri formano un tutto inscindibile, sia perché L’ala destra è comunque un capolavoro, che anzi, lungi dal limitarsi a portare a conclusione i fili messi in campo nelle prime due parti, introduce una nuova vena, prima assente, di satira storico-politica (le parti in cui i vari sosia di Ceausescu e poi un Ceausescu ulteriore, nato dalla testa di uno di loro come una divinità maligna, prendono il potere prima della rivoluzione rumena sono tra le più mirabolanti), la quale fornisce l’ultima prova del fatto che Ca?rta?rescu è il primo scrittore del nostro continente ad aver veramente digerito la lezione di Pynchon, arrivando – ma questo lo si era già capito dal primo volume – ad aggiornarla con una sensibilità per il mito e la metafisica, quella sì, prettamente europea.
Recensione di Vanni Santoni
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore