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Anno edizione: 2021
Anno edizione: 2021
Un libro paradossale, divertente e disperato di una poetessa che già in diverse sue raccolte ha scandagliato, sempre in versi originali e provocatori, vari aspetti della condizione femminile a partire dalle ambivalenze del sentimento materno.
«Visionaria, a tratti esilarante, a volte drammatica nei suoi cortocircuiti emotivi, Alessandra Carnaroli mette in poesia 50 tentati suicidi più 50 oggetti contundenti, affrontando temi da tragediagreca con la leggerezza di moderne "desperate hausewives", sottolineando come l'autolesionismo vada a braccetto con l'impulso omicida, e soprattutto come l'insano gesto sottenda sempre frustrazione oltre che depressione, paura oltre che dolore.» – Alessandra Pacelli, Il Mattino
«Un librospecchio in due parti, in cui la violenza che viene prima esercitata su stessi è poi contemplata con orrore.» – Andrea Cortellessa, tuttolibri – la Stampa
Questo libro di Alessandra Carnaroli mette in versi, con un immaginario macabro-quotidiano, cinquanta tentati suicidi di “desperate housewives”, o di una sola la cui immaginazione si faccia carico di tutte le donne, tra paste sfoglie, lavatrici, rubinetti pieni di calcare, supermercati… Nonché cinquanta descrizioni di oggetti di uso domestico trasformati in armi letali per altrettanti efferati omicidi: un cavatappi, una scarpa da donna col tacco alto, una tazza con la faccia di Mafalda, un barattolo dei pelati, un mazzo di chiavi «auto casa furgone cancello», il guinzaglio del cane, la busta frigo dell’Ikea… Dunque, suicidi e omicidi sono due facce della stessa medaglia, a seconda che lo sconforto prenda la piega dell’autolesionismo o dell’impulso omicida. Intorno agli “insani gesti”, un mondo femminile con tutte le sue frustrazioni, le paure, le costrizioni, i desideri repressi. Questo delle cinquanta variazioni sul tema può apparire come un sistema chiuso e ripetitivo che sprigioni la furia e l’ossessività di una sestina. Ma in realtà, nel suo paradosso, è un meccanismo desiderante combinatorio e infinito, come certi cicli poetici di Nanni Balestrini, autore dalla Carnaroli molto amato.
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