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«Nella matrioska narrativa di 1982 Janine Alasdair Gray si trova all'interno del suo protagonista, vive le sue debolezze di uomo, e il lettore a sua volta si cala all'interno dello scrittore Gray, in un capolavoro di quell'irrealismo scozzeze di cui parla Will Self nella prefazione a una delle edizioni inglese del romanzo» - Fabio Donalisio
"1982 Janine" si svolge nel corso di una sola notte nella modesta camera d'albergo di una qualche cittadina scozzese, e interamente nella mente del protagonista Jock McLeish: è il 1982 e questo supervisore alla sicurezza divorziato, insonne e alcolizzato valuta se proseguire o meno il suo cammino terreno, cercando al contempo di inabissarsi nelle sue più familiari e sfrenate fantasie erotiche, di cui Janine è la regina incontrastata. Le fantasie subiscono tuttavia interruzioni costanti dall'alta marea dei ricordi che minaccia di riportarlo alla realtà, e da intromissioni divine che lo conducono a epifanie di struggente delicatezza e a vertici di inarrivabile umorismo, in un'opera che eccede qualsiasi genere letterario.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Nulla di pornografico in questo romanzo. Il protagonista affronta il bilancio di una vita con i toni dell'invettiva contro se stesso, in primo luogo, ma anche contro un'epoca (il secondo dopoguerra), un territorio (la Scozia afflitta dal compl,esso di inferiorità verso l'Inghilterra), il dispotismo delle convenzioni sociali e culturali. Nella trappola del vissuto, nei corto circuiti del caso, costeggiando le illusioni perdute, si ritrova nei modestissimi panni di un grigio burocrate tecnologico, sostanzialmente di "una spia". E la sola consolazione, innaffiata di alcool, è la fuga nel fantastico, nelle ossessioni sessuali che fanno di lui una specie di ibrido, in chiave minore, degli eroi di woody allen e di mordechai richler. Un perdente che suscita simpatia, logorroico e irriverente, politicamente scorretto, umanamente correttissimo e persino cristianamente orientato,
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