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Recensioni 1969. Tutto in un anno

1969. Tutto in un anno di Paolo Conti
Recensioni: 4/5
Si parla sempre del 1968 come anno chiave del cambiamento. E lo è stato. Ma il 1968 è il simbolo di qualcosa iniziata nel 1967 e proseguita nel 1969, senza soste, come si trattasse di un unico lunghissimo anno rivoluzionario.

Lo scrittore Sebastiano Vassalli disse tempo fa che il 1969 è stato il «vero ’68» italiano, e forse anche mondiale. Di certo il ’69 non è un anno sereno: lo apre tragicamente il gesto estremo di protesta di Jan Palach, lo studente praghese che si dà fuoco contro l’occupazione militare sovietica; lo chiude un evento altrettanto drammatico, la strage di piazza Fontana a Milano che dà l’avvio agli anni di piombo. Nel mezzo, accade di tutto. Febbraio vede accendersi la miccia delle contestazioni studentesche, da Milano a Roma. La Sapienza chiude i battenti per decisione del Rettore e prima che la polizia sgombri le facoltà si conta anche la prima vittima. Marzo è nero in Versilia: viene ritrovato il cadavere del tredicenne Ermanno Lavorini, scomparso dal 31 gennaio. Il caso di cronaca appassiona l’Italia e apre uno spiraglio sorprendente su una provincia bigotta, torbida, affogata dal conformismo. Ad aprile esplode la rivolta nelle carceri, dove il tempo sembra essersi fermato a un passato feroce, anacronistico quanto le divise a righe che i carcerati sono ancora costretti a indossare. Nei mesi seguenti arrivano nelle sale cinematografiche il Satyricon di Fellini, La caduta degli dei di Visconti, Un uomo da marciapiede di Schlesinger, e If di Anderson trionfa a Cannes. Gli italiani cantano insieme ad Al Bano ma si emozionano per i Beatles e a luglio guardano in TV lo sbarco sulla luna. Intanto è agosto e a Woodstock si celebra un concerto storico. L’autunno che segue è fin troppo caldo, tra tensioni sindacali e disordini in Fiat. Ottobre vede i trionfi di Samuel Beckett (che vince il Nobel) e Lalla Romano (lo Strega). Il 27 novembre la Camera italiana approva la legge sul divorzio, con l’appoggio del Pci. Poi, la bomba.)
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