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Le voci della sera - Natalia Ginzburg - copertina
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Le voci della sera
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Le voci della sera - Natalia Ginzburg - copertina
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Descrizione


"Le voci della sera" è un breve romanzo del 1961, scritto durante il soggiorno londinese della Ginzburg e alla vigilia del ritorno in Italia. Con uno stile spoglio, fedele al rigore delle notazioni oggettive, la scrittrice esprime in questo romanzo il senso delle storie familiari, la presenza dei vecchi, il crescere doloroso dei giovani, l'allacciarsi e il mutare degli amori e delle amicizie. Della taciturna ragazza che scrive in prima persona il lettore soffre le speranze e le delusioni senza una riga di commento o giudizio o introspezione. L'introduzione è firmata da Italo Calvino.
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Dettagli

2007
Tascabile
XII-162 p.
9788806189693

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paolo
Recensioni: 4/5

Non mi stancherò di leggere e apprezzare questa magnifica autrice, destinata, essendo un'autrice di lingua italiana per di più ormai defunta, a cadere nell'oblio anche presso i suoi stessi connazionali. La lievità e l'impegno, la frivolezza (apparente) e la profondità, una capacità, dettata dal talento cristallino, di tracciare con nettezza e semplicità il carattere dei personaggi. Il lettore stesso è chiamato a provare nostalgia per i luoghi che non ha frequentato, i paesi, gli uomini e le donne che non ha conosciuto. Leggere i romanzi della Ginzburg è come visitare una vecchia casa di campagna caduta in rovina immaginandone i giorni migliori, quando donne, bambini e uomini ne calpestavano i vecchi pavimenti, ridendo, litigando, soffrendo, insomma: vivendo. Ecco, la nostalgia sembra essere il filo rosso che unisce l'opera di Natalia. Un personaggio su tutti, nella parte finale del racconto: Tommasino, nel quale l'autrice profonde tutta la sua sensibilità. Da brivido le righe in cui spiega ad Elsa come il fidanzamento con lei ne abbia in qualche modo ucciso i pensieri, costringendolo a sotterrarli, preparandosi ad una vita in cui tutto è previsto, programmato, inevitabile. Un voto in meno per qualche intrico di avvenimenti un po' troppo divertito e insistito (una donna chiama il medico perchè il maritto è malato, il marito muore, la donna sposa il medico, etc..). E anche qualche soprannome di troppo...

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Irene
Recensioni: 5/5

Ho letto il libro per la prima volta molti anni fa'. La storia è ben raccontata, in pieno stile Ginzburg. Scorrevole e profondo al tempo stesso. E' bellissima una frase che allora imparai a memoria: "E quando si vedono le cose future con tanta chiarezza, come già stessero succedendo, allora è segno che non devono succedere mai. Perchè son già successe, in un certo senso, nella nostra testa, e non è più consentito di provarle davvero." Consigliatissimo.

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Conosci l'autore

Natalia Ginzburg

1916, Palermo

Scrittrice italiana. Ha pubblicato i suoi primi racconti nel 1933 su «Solaria». Nel 1938 ha sposato Leone Ginzburg, e con lui e con i figli ha patito il confino per antifascismo dal 1940 al 1943. Nel 1950 ha sposato in seconde nozze lo scrittore Gabriele Baldini.Ha vissuto a lungo a Torino, ed è stata redattrice della Casa editrice Einaudi. I suoi libri di narrativa ("La strada che va in città", 1942; "È stato così", 1947; "Tutti i nostri ieri", 1952; "Valentino", 1957, premio Viareggio; "Le voci della sera", 1961; "Caro Michele", 1973; "La città e la casa", 1984), di memorie ("Lessico famigliare", 1963, premio Strega), di saggi ("Le piccole virtù", 1962; "Mai devi domandarmi", 1970; "Vita immaginaria", 1974; "La famiglia Manzoni", 1983)...

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