Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

L' uroboro di corallo - Rosalba Perrotta - copertina
L' uroboro di corallo - Rosalba Perrotta - copertina
-50%
Dati e Statistiche
Wishlist Salvato in 5 liste dei desideri
L' uroboro di corallo
Disponibilità immediata
7,95 €
-50% 15,90 €
7,95 € 15,90 € -50%
Disp. immediata
Chiudi
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
ibs
7,95 € Spedizione gratuita
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Nuovo
Librisline
7,00 € + 2,90 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Nuovo
Multibook
7,00 € + 5,00 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Nuovo
Libreria Max 88
15,90 € + 4,90 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Nuovo
Libro di Faccia
7,24 € + 5,30 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Usato Usato - Come Nuovo
Libreria Serendipity
7,90 € + 4,90 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Usato Usato - In buone condizioni
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
ibs
7,95 € Spedizione gratuita
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Nuovo
Librisline
7,00 € + 2,90 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Nuovo
Multibook
7,00 € + 5,00 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Nuovo
Libreria Max 88
15,90 € + 4,90 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Nuovo
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
Libro di Faccia
7,24 € + 5,30 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Usato Usato - Come Nuovo
Libreria Serendipity
7,90 € + 4,90 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Usato Usato - In buone condizioni
Chiudi

Tutti i formati ed edizioni

Chiudi
L' uroboro di corallo - Rosalba Perrotta - copertina

Descrizione


«Rosalba Perrotta traccia con sottile ironia un inedito affresco della Sicilia.» - La Repubblica

«Spiritosa, con la battuta pronta, indipendente e sicura di sé. Ecco, così vorrebbe essere Anastasia se nascesse un'altra volta. Poi si ricorda della spilla: il serpente che si mangia la coda, simbolo di rinascita. Trasformarsi? Cambiare pelle come un serpente? Sarebbe possibile?»

Sicilia, giorni nostri. Anastasia è una signora catanese della media borghesia, ormai avviata verso la terza età; madre di due figlie femmine e nonna di Matteo, è stata abbandonata qualche anno prima dal marito, ma si considera ancora sposata. La sua vita è stata fino a questo momento un susseguirsi di doveri e di convenzioni. Le cose cambiano a partire da un giorno ben preciso: la seconda moglie del nonno paterno, lituana e ben più giovane di lui, è morta e ha lasciato in eredità a lei e alle tre cugine un intero palazzetto di inizio Novecento a San Berillo, malfamato quartiere di Catania. Dopo tanti anni si rende conto che fino a quel momento ha fatto solo ciò che hanno deciso gli altri per lei, e coraggiosamente riprende la guida della sua auto, abbandonata nel garage dopo un incidente. Nel frattempo le ritorna in mente Igor, il bambino che a dieci anni l'aveva chiesta in sposa sotto l'albero di Natale, e si mette in testa di rintracciarlo: lo vede un giorno in televisione, intervistato in merito alla chiusura di una storica libreria indipendente. Anastasia spera di ritrovarlo e di proporgli di aprire insieme una libreria nella palazzina ereditata...
Leggi di più Leggi di meno

Dettagli

2017
23 febbraio 2017
315 p., Rilegato
9788869188107
Chiudi

Indice

Le prime pagine del romanzo

Ma chi gliel'ha fatto fare.
E proprio l'antivigilia di Natale. Quando le figlie l'avrebbero confortata con tè e biscottini e il nipotino le avrebbe chiesto di vedere insieme Una poltrona per due.
In un quartiere malfamato.
Anzi: il più malfamato di Catania.
E per giunta piove.
E chissà che tipe saranno quelle tre.
Il taxi si inoltra per viuzze buie.
Casupole. E, tra le casupole, un palazzetto con qualche finestra rotta ed erbacce che spuntano dai muri. Buono per un film dell'orrore, pensa Anastasia.
Il taxi si ferma. Portone con grandi ante accostate. Anastasia paga, si fa coraggio e scende.
Una lampadina da sessanta illumina le pareti dell'androne rosicchiate dall'umido. Sembrano affrescate a draghi e cammelli. Strana accoppiata, pensa lei. I draghi si trovano nelle fiabe e nelle storie di santi, tranne quella mammadrava che le ha rubato il marito. Quel drago femmina che se lo è portato via. Il cammello, invece, è lei che vaga nel deserto: ha due figlie e un nipote ma, da quando il marito l'ha lasciata per la sua allieva dai capelli fiammeggianti, lei è rimasta sola come un cammello sperduto.
Scala di marmo rossiccio. Marmo Sant'Agata, pensa Anastasia, delle cave di Sant'Agata di Militello...La mente divaga per tenere a bada l'ansia per quell'incontro fino a poche settimane fa impensabile, proibito sin dalla notte dei tempi. E non c'è nessuno che l'accompagni: la Smart di sua figlia Nuvola si è bloccata in Piazza Europa e lei ha dovuto proseguire da sola in taxi.

Voce della critica

Anastasia è una siciliana di 71 anni, piacente e giovanile. Cresciuta in un ambiente rigido e tradizionale, è una signora d’altri tempi e quando il marito le chiede il divorzio per sposare una donna molto più giovane, il mondo le crolla addosso. Se a questo si aggiunge il fatto che la figlia Nuvola ha annullato il matrimonio all’ultimo momento e l’altra figlia, Doriana, è in crisi con il marito, si può capire come la povera Anastasia sia decisamente amareggiata.

“Dove ho sbagliato?” La vita l’ha imbrogliata: lei ha fatto il suo dovere ma non ha avuto la ricompensa cui aveva diritto. Anzi, è stata colpita con la più crudele delle punizioni.” (p. 19).

Eppure il destino le offre, inaspettatamente, un’opportunità di cambiare. Anastasia scopre di aver ereditato da una parente una palazzina nel quartiere più malfamato di Catania: un’eredità inaspettata che dovrà spartire con le tre cugine che ha sempre evitato perché dipinte dalla madre come “strafallàrie”, donne leggere e senza alcun interesse per la vita domestica. Anastasia non sa se seguire gli insegnamenti materni che l’hanno condizionata per tutta la vita oppure buttarsi nella nuova sfida, conoscere le cugine e trovare un modo originale per utilizzare la palazzina, reinventandosi la vita. Che fare?

Che cos’è l’uroboro? E’ un serpente che si morde la coda, un simbolo antico che significa rinascita, infinito, ciclicità, cambiamento. Ed il cambiamento è proprio il focus di questo romanzo, che segue passo dopo passo l’evoluzione che affronta Anastasia riscoprendo la sua nuova vita, ma anche i cambiamenti delle figlie, delle cugine e di tutti i personaggi allegri e simpatici che fanno da contorno in questa bella storia corale, che sarebbe perfetta da trasformare in copione teatrale.

Grazie al “potere magico” della spilla Anastasia impara a guardarsi con occhi diversi, intraprendendo una sorta di rinascita femminile un po’ tardiva, ma proprio per questo contagiosa e non scontata: frizzante, leggero e ironico, L’uroboro di corallo  si dimostra infatti capace di affrontare con grande simpatia il tema della terza età e di tutti i pregiudizi che limitano questa fase della vita. Davvero Anastasia deve pensare solo a fare la nonna, restando tranquilla in casa e mai troppo lontano dal quartiere, sempre sotto la tutela delle figlie e perfino del nipote che continuano a metterla in guardia da tutti i (presunti) pericoli nei quali potrebbe imbattersi? E se avesse ancora voglia di uscire, vestirsi in modo giovanile, fare conoscenza, ridere e…innamorarsi?!

“A chi le prospettava la possibilità di sposarsi nuova-mente, lei rispondeva: «Ho la mia età e non è il caso di far ridere i polli».” (p. 77). Eppure, il destino è in grado di farle cambiare idea, mostrandole una prospettiva diversa: perché “non è mai troppo tardi. E se i polli rideranno, che ridano”. (p. 301) Godibilissimo.

Recensione di Chiara Barra.

 

Leggi di più Leggi di meno

Conosci l'autore

Rosalba Perrotta

vive a San Gregorio, un piccolo centro alle pendici dell’Etna. È sposata e ha un figlio, Stefano. Non possiede bestiole domestiche, ma dà i croccantini ai gatti che visitano il suo giardino. Ha insegnato con grande passione Sociologia all’Università di Catania. È autrice, di All’ombra dei fiori di jacaranda, e L'uroboro di Corallo entrambi pubblicati da Salani.

Chiudi
Aggiunto

L'articolo è stato aggiunto al carrello

Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Chiudi

Chiudi

Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.

Chiudi

Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore