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Descrizione


Nella Francia cupa dell'alto Medioevo due popoli vengono a contatto: i Galli latinizzati, che ancora conservano la cultura e i costumi della Roma che li ha a lungo dominati e i Franchi, i nuovi padroni, rozzi, violenti, avventurosi, convertiti, ma non del tutto assimilati alla religione cristiana. Protagonisti di questo periodo convulso sono i loro re, le loro regine, le loro corti.
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Dettagli

1994
4 febbraio 1994
352 p.
9788877467058

Voce della critica


scheda di Sergi, G., L'Indice 1994, n. 4

La cultura della fine del secolo XX scopre uno storico del primo secolo XIX mentre scopre un annalista del secolo VI (Gregorio di Tours): un gioco di specchi e di testimonianze estraneo alla filologia e alla storia ma di notevole rilievo storiografico. Michelini Tocci ci introduce bene a un Thierry che aveva bisogno di passioni forti: perciò all''école normale' era stato poco influenzato dall'insegnamento freddo di Guizot, mentre avvertiva il fascino delle rievocazioni di Walter Scott. La vulcanica difesa dei deboli di Saint Simon aveva lasciato tracce, non un coinvolgimento pieno, in Thierry: troppo alto era in lui il disgusto per gli sviluppi napoleonici delle idee di fratellanza universale. Per Thierry i "Franki" (forma adottata in ogni parte di questo libro, come se fosse normale e necessaria) si erano sovrapposti alla civiltà gallo-romana ma ne erano rimasti culturalmente condizionati. Per lui Gregorio di Tours non è - come si pensa oggi - protagonista dell'incontro latino-germanico, ma l'espressione alta del mondo dei vinti (militarmente) che vincono (culturalmente). Allora Thierry ripercorre e ripropone con esuberanza narrativa le pagine dell'antico annalista, diventando storico 'sui generis' dopo essere stato "politico", con un percorso opposto a quello compiuto da Michelet ma con un pari fastidio per il rigore.

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