Alda Merini. Ci sono notti che non accadono mai

L'ho acquistato credendo di leggere e vedere tutta la tormentata vita della poetessa, ma con delusione ho scoperto che non si trattava affatto di una biografia nel vero senso della parola. Belli i disegni in grafite e le parole tratte dai suoi componimenti, ma per il resto niente di trascendentale.

Alda Merini si muove tra le strade affollate di Milano, vaga alla ricerca di passione, di emozioni, di vita; cerca il calore di un contatto, il senso di sicurezza in uno sguardo, la pietà, l’amore, la poesia. Si sente smarrita tra la gente, inadatta al mondo che la circonda, esule da una vita che tanto le ha dato, ma che troppo le ha tolto, portandole vita tutto e lasciandole niente. Ha bisogno di persone che la riempiano di insegnamenti, che la facciano volare via; ha anche bisogno di grandi cuori che non soffocheranno più la sua rima, che chiuderanno quel silenzio dalla sua gola in un «trappola da sacrificio.» Vaga spensierata alla ricerca di desideri, sprezzante, quasi risoluta. Cos’è poi la spensieratezza, se non la volontà di vivere la vita con attimi di follia?