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Anno edizione: 2019
Anno edizione: 2016
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Un viaggio inquietante per dare un senso al male più estremo. La vera storia degli psicologi che hanno intervistato i criminali di Norimberga.
L'Europa era ancora coperta dalle ceneri del secondo conflitto mondiale, quando si aprì il processo di Norimberga, un procedimento internazionale per giudicare e perseguire i crimini di guerra. Uno psichiatra, Douglas Kelley, e uno psicologo, Gustave Gilbert, cominciarono allora a indagare la psicologia dei capi nazisti. Li sottoposero a lunghe interviste, eseguirono test per valutare il loro quoziente d'intelligenza e la loro personalità. Si trattò del primo studio sistematico su leader che avevano orchestrato uccisioni di massa. Prima del processo si pensava che i gerarchi e gli ufficiali nazisti fossero dei folli sanguinari. Ma i colloqui e i test rivelarono una realtà più complessa. I risultati furono così sconcertanti che una parte dei dati rimase nascosta per decenni. E la loro stessa interpretazione fu oggetto di accese discussioni. Secondo Gilbert la malvagità dei criminali nazisti derivava dalla loro psicologia corrotta. Kelley li considerava invece moralmente imperfetti, uomini comuni, prodotto del loro ambiente. Chi dei due aveva ragione? Basandosi sulla sua decennale esperienza e sugli incredibili progressi fatti dalla psichiatria, dalla psicologia e dalle neuroscienze, Joel E. Dimsdale riprende in mano quei risultati ed esamina nel dettaglio quattro criminali di guerra: Robert Ley, Hermann Göring, Julius Streicher e Rudolf Hess. E attraverso strumenti diagnostici sempre più precisi, scopre un notevole spettro di patologie. Nella mente dei criminali nazisti è un viaggio complesso e inquietante per dare un senso al male più estremo.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
i nazisti erano pazzi, malati di mente o persone come noi capaci di forme di malvagità fino ad allora impensabili? Due psichiatri durante il processo di norimberga cercano risposte e trovano teorie opposte, Scriveranno un libro a testa sostenedo, uno che erano tutti folli, l'altro che il male è in ognuno di noi e quando non trova ostacoli sufficienti dilaga. Questo libro tenta una via più obbiettiva
Il libro è suddiviso in quattro sezioni. La prima parte fornisce il contesto storico, gli antefatti del Processo di Norimberga. Nella seconda si racconta il processo. Nella terza vengono analizzate le personalità di quattro criminali nazisti: Robert Ley, Julius Streicher, Rudolf Hess e Hermann Goring, l'ufficiale nazista più alto in grado e principale imputato del processo. Nell'ultima parte, infine, l'autore cerca di rispondere alle domande che sono il motivo stesso del libro: come possiamo spiegare il male? E' in tutti noi, o in alcuni individui la capacità di fare del male è maggiore che in altri? Tratto dalla Postfazione: " Kelley trovò delle tenebre in ognuno. Gilbert trovò un'unica tenebra in qualcuno. Avevano ragione entrambi."
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