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Anno edizione: 2021
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Le illusioni dell'Occidente è un'analisi delle aberrazioni politiche del nostro tempo. Ma demolendo la narrazione compiaciuta della civiltà occidentale, Mishra non intende cancellare la sua promessa epocale di libertà e uguaglianza universali, bensì mostrarne le fragilità e smascherare le falsità e gli equivoci che ne hanno finora precluso la realizzazione.
«Perché leggere un’analisi simile attraverso il velo della critica letteraria? Perché Mishra in questi decenni ha trasformato l’analisi del testo in un’esposizione dell’impianto ideologico che l’autore esaminato rappresenta. Ed ecco allora che sotto la sua lente inesorabile affiorano le idiosincrasie razziste dello storico imperialista scozzese Niall Ferguson come i deliri maschilisti dello psicologo canadese Jordan Peterson, ma anche i limiti di mostri sacri dell’establishment come l’Economist, Salman Rushdie o Ta-Nehisi Coates» - Carlo Pizzati, Robinson
Nella lunga crociata ideologica contro il comunismo, le élite occidentali hanno sempre presentato la democrazia liberale e il capitalismo come i fondamenti della libertà politica e le forze motrici della modernità e del progresso. «Il gergo della modernità coniato a Londra, New York e Washington esprime ormai il senso comune della vita intellettuale pubblica in tutti i continenti, alterando radicalmente il modo in cui gran parte della popolazione mondiale concepiva la società, l'economia, la nazione, il tempo e l'identità individuale e collettiva.». Negli ultimi anni, però, l'instabilità economica interna e le sconfitte all'estero hanno generato nelle democrazie occidentali una sorta di isteria politica e culturale manifestatasi in una violenta impennata demagogica. «I saggi di questo volume sono una risposta alle illusioni angloamericane culminate nella Brexit, nell'elezione di Donald Trump e, infine, nella nefasta gestione della pandemia di Covid-19.». Pankaj Mishra sottopone a un severo esame i discorsi dell'establishment che hanno inaugurato e accompagnato il nuovo e drammatico clima di rabbia e frustrazione. Così, alla luce dei reali rapporti del neoliberalismo angloamericano con il colonialismo, il Sud del mondo, l'islam e la guerra «umanitaria», a finire alla sbarra è un'intera intellighenzia che, incastrata nelle porte girevoli tra media, politica, affari e finanza, continua a tessere le lodi di un'egemonia in ormai irreversibile declino.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
A Pankaj Mishra, storico britannico di origini indiane, appartenente alla minoranza islamica di quel paese prevalentemente induista, l'Occidente non piace affatto: lo considera l'origine di quasi tutti i mali che affliggono l'umanità: l'imperialismo, il colonialismo, il razzismo, la misogenia, islamofobia, il suprematismo bianco. Opinione rispettabilissima, ovviamente, come tutte le opinioni. Mishra è tuttavia al riguardo un pochino assertivo (nella quarta di copertina è scritto “autore di convinzioni granitiche se non implacabili”) e spesso dimentica, nella foga accusatoria, di dimostrare quello che dice. Non esiste intellettuale americano o europeo che egli non detesti. Vediamo qualche esempio, tra quelli noti anche alle nostre latitudini: John Stuart Mill (un difensore del dispotismo, pag.98); Voltaire (antisemita che riteneva gli ebrei barbari ed ignoranti, pag. 48), Ernest Renan e Hilaire Belloc (accusarono l'islam di essere una minaccia verso la “civiltà bianca” pag. 44); Alexis de Torqueville (colonialista, pag. 98);, Georges Sorel (ispiratore dei fascisti, pag. 141), Solzenicyn (fautore dell'espansionismo russo e ostile all'indipendenza dell'Ucraina, pag 140);, Mircea Eliade (aveva il culto dei fascisti rumeni della Guardia di Ferro, pag. 140) Carl Guastav Jung, (le sue speculazioni sono screditate, pag. 136) e via continuando, con decine e decine di autori e pensatori che a Mishra (legittimamente) non piacciono. Alla fine attacca perfino Jordan Peterson, autore di un libro di “autoformazione” titolato “Dodici regole per la vita”, forse colpevole solo di aver venduto milioni di copie. Non so se questo libro farà lo stesso. Mi pare difficile ma naturalmente, glielo auguro.
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