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Anno edizione: 2019
Anno edizione: 2019
Proposto per il Premio Strega 2020 da Paolo Di Stefano - Finalista al Premio Wondy per la letteratura resiliente 2021
Siamo ospitati con garbo, senza patetismi, dentro una storia che diventa quasi nostra e che dice, fra strazio e calore, quanta vita c'è oltre lo strappo del vuoto.
«Un libro vibrante, commosso, la cui materia è toccata misteriosamente dalla grazia poetica» – Il Venerdì
«Le confidai che l'unica cosa in cui pensavo di non aver fallito in tutta la mia vita era stata quella di proteggere mia moglie nel periodo della malattia, accompagnarla verso la morte»
Dentro la piccola comunità di un borgo dell'Italia centrale, dentro l'incombente senso di vuoto che segue la stagione felice dell'amore e dell'impegno politico, dentro le piccole cose della vita famigliare entra la grandezza devastante della morte. Patrizia, la moglie di Angelo, muore a soli 42 anni. Lui, ossessionato dai fallimenti, economici e morali, si muove incerto nel nuovo presente. Son passati dieci anni ma la memoria torna alla malattia, a come si è manifestata, a come ha dettato il suo protocollo. La narrazione mescola, per piani sfalsati, l'esperienza del dolore e quella della ricostruzione, l'apparire di una nuova figura femminile e l'asfissia provinciale, le fughe, i ritorni e la smemorante esperienza alcolica. Angelo Ferracuti insegue con pazienza i fatti, la cruda cadenza dei fatti, torna alle forme del desiderio, dell'intesa, dei silenzi, e di una nuova ritrovata complicità.
Proposto per il Premio Strega 2020 da Paolo Di Stefano: «Aspra è la sostanza umana de "La metà del cielo" (Mondadori), un libro fra il memoir autobiografico e il romanzo di formazione nel cui centro si accampa la figura di Patrizia, moglie dello scrittore, troppo presto perduta. Non si tratta solo della dolorosa elaborazione di un lutto ma anche della restituzione di una modalità di esistere con gli altri a fronte di un presente desertificato, perché il ricordo di Patrizia si iscrive in un preciso spazio-tempo, l'Italia di fine secolo, l'età del cosiddetto antagonismo vista da un luogo periferico, Fermo, che Ferracuti chiama "la piccola città", un microcosmo ostile o indifferente. Un ritmo interiore ne scandisce la scrittura e il pudore le dà forma: è questo il suggello di una materia talora indicibile e però toccata dalla poesia.»
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Una vera sorpresa, in positivo ovviamente. Un libro che pur trattando una vicenda dolorosa, vissuta in prima persona, riesce a non scadere nella facile commozione. Ferracuti riesce a rendere partecipe il lettore, accompagnandolo in una storia personale, rendendola universale.
Delicato, nostalgico, a tratti molto duro, diretto, sincero. Un piccolo capolavoro.
ANGELO FERRACUTI: "LA META' DEL CIELO" "Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale/ e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino" Pensa sempre a questo incipit di Montale Angelo, ogni volta che va a trovare al camposanto sua moglie, uccisa da un cancro. E dopo tanta vita da ricostruire, di nuove abitudini, di ricordi e di nuove prospettive, decide catarticamente di raccontare. Racconta com'è andata quando ha incontrato Patrizia, di un viaggio in treno con un Prosecco caldo, di quella volta che ha preso l'aereo per la prima volta per andare da lei, di quella poesia di Yeats che lo ha fatto volare in Inghilterra "Ho disteso i miei sogni sottoi i tuoi piedi. Cammina morbidamente, perchè cammini sui miei sogni" Racconta una storia d'amore ma non solo, perchè la vita è piane di figure, come quella di un padre retto che non si è piegato, di una madre che a un certo punto ha iniziato a dimenticare le cose, di due figlie, di John Lennon e Yoko Ono, di una canzone dedicata a tutte le donne "for the other half of the sky", per l'altra metà del cielo. Di medici, medicine e speranze che a un certo punto non ci sono state più. Di una piccola città soffocante o forse rassicurante. O forse claustrofobica. E di tutte le cose che succedono mentre a te e alla tua vita succede qualcos'altro. "Quattro giorni prima, mentre Patrizia agonizzava in quel letto, con lo sguardo fisso verso la finestra, era morto il dittatore cileno Augusto Pinochet, uno schifoso criminale. "Troppo tardi, però" avevo commentato, solo, nel soggiorno. Tre giorni prima c'era stata la strage di Erba. Una coppia di coniugi, Olindo e Rosa [...] aveva massacrato a colpi di coltello e spranghe un'intera famiglia". Alla TV Superquark, il wrestling ed Evita, animali in estinzione e la neve, la morte in casa tua insieme all'alta pressione in Calabria, perchè tu sei uno dei tanti punti possibili di questo quadro. Una declinazione possibile.
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