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La ricerca della terra felice
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La ricerca della terra felice - Uri Orlev - copertina
La ricerca della terra felice - Uri Orlev - 2
La ricerca della terra felice - Uri Orlev - 3
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ricerca della terra felice

Descrizione


Questa è la storia di Eliusha, cinque anni, che all'inizio della Seconda guerra mondiale si trasferisce con la sua famiglia dalla cittadina in cui vive nell'Unione Sovietica in una zona desolata del Kazakistan. Mentre suo padre raggiunge l'esercito russo per combattere contro i nazisti, Eliusha e la sua famiglia devono affrontare la nuova vita in un villaggio sperduto, dove gli abitanti hanno abitudini completamente diverse dalle loro. Gli inizi sono duri, ma Eliusha lentamente conquista l'amicizia dei coetanei. Quando finisce la guerra, la madre decide di intraprendere un lungo e pericoloso viaggio, e di trasferirsi in Israele, la terra che molti chiamano 'casa'. Così il piccolo è catapultato nella vita di uno dei primi kibbutz, simbolo della nascita dello Stato di Israele. Età di lettura: da 10 anni.
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Dettagli

2011
1 giugno 2011
243 p., Brossura
9788862563154

Valutazioni e recensioni

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giovanni
Recensioni: 5/5
splendido

mi è piaciuto moltissimo il modo in cui Orlev ha raccontato - in modo romanzato - una storia vera... purtroppo la parte finale del racconto è di nuovo attualissima, visto il dilagante odio anti-ebraico...

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Voce della critica


Dopo il racconto di Eli Paz-Pozniak, Uri Orlev ha impiegato anni a metabolizzarne la storia. Il romanzo che ne è uscito ha alcune tra le pagine più intense che l'autore israeliano, Premio Andersen 1996, abbia mai scritto. Lo scenario, come nella maggior parte dei suoi libri, è quello della seconda guerra mondiale e vede Eliusha, cinque anni, polacco di origini russo-ebraiche, rifugiarsi con madre e fratelli (il padre, stalinista convinto, si arruolerà nell'Armata rossa) in un villaggio del Kazakistan. Ci resterà fino al termine del conflitto per poi, dopo un breve ritorno in Polonia, trasferirsi in Israele. Con pennellate nette e precise, Orlev racconta la lotta per la sopravvivenza, gli effetti delle purghe staliniste (tra le vittime anche il papà di Eliusha), la vita nel kibbutz tanto funzionale quanto asettica, l'imparare a dire addio. E su questa trama è l'ordito dell'infanzia a dare il colore alla storia. La guerra che vuole i bambini adulti in fretta non ne spezza mai il coraggio, la speranza, l'incoscienza dell'essere "piccoli", e il racconto in prima persona del protagonista ci trasmette proprio quel senso di onnipotenza infantile che vince alla fine l'orrore e la follia di tutte le guerre. Ma la grande suggestione qui è la scrittura: il Kazakistan "deserto giallo sassoso", le carovane dei mercanti tatari, usbechi e chirghisi, la pesca dei bambini dagli occhi a mandorla sdraiati sul ghiaccio, il maiale che ascolta la balalaika rompono gli argini della memoria e si materializzano sulla pagina come un pop-up di suoni e colori restituendosi con un lampo di magia al presente.
Elena Baroncini  

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Conosci l'autore

Uri Orlev

1931, Varsavia

Uri Orlev nasce in una famiglia borghese ebraica. Allo scoppio della seconda guerra mondiale la famiglia viene internata nel ghetto di Varsavia e la madre viene uccisa dai nazisti. Del padre non si ha più traccia. Uri e il fratellino, rimasti con la zia materna, trovano nascondiglio presso alcune famiglie polacche. Nel 1943 vengono scoperti e condotti con i treni a Bergen-Belsen, dove vengono liberati nell'aprile del 1945. Nel 1954 i due ragazzi arrivano da soli in terra di Israele e vengono accolti dal kibbutz Ganigar. Alcuni anni dopo, il padre sopravvissuto alla guerra e risposato, si presenta ai figli. Uri Orlev ha lasciato il kibbutz nel 1962 e ora vive a Gerusalemme.Orlev scrive soprattutto romanzi e storie per ragazzi. La shoah è un tema ricorrente della sua opera....

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