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Re in fuga. La leggenda di Bobby Fischer
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Re in fuga. La leggenda di Bobby Fischer - Vittorio Giacopini - copertina
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Re in fuga. La leggenda di Bobby Fischer

Descrizione


"Tra i grandi campioni, Fischer è praticamente l'unico che non accetta i termini della sfida imposti in modo ricattatorio dalla storia e li ribalta completamente, senza remore." Bobby sembra aver racchiuso nella sua vita, nei suoi gesti clamorosi, nel suo lunghissimo silenzio, l'essenza stessa del gioco più intelligente e violento che esista. Diventato, dopo la famosa vittoria contro Spassky, l'"eroe americano" per eccellenza, Fischer era l'uomo più irregolare che si possa immaginare. Eccentrico, ribelle, figlio di una donna spiata per anni dall'Fbi per sospette attività antiamericane, la sua vita fu più emozionante di qualsiasi romanzo, ma anche la più esposta ai luoghi comuni, alle formule falsamente ammirative e agli insulti altrettanto stereotipi: il genio maledetto e il rinnegato, l'eroe della guerra fredda e il traditore. Frasi fatte che non si acquietarono neanche quando il campione decise di ritirarsi dal mondo sigillandosi nell'impenetrabile silenzio di Reykjavik, dove con l'ultimo rifiuto si è sottratto alle cure lasciandosi morire. Il racconto di Giacopini tenta l'ardua impresa di restituire a Fischer le sue ragioni e lo fa attraverso la ricostruzione di un'intera epoca e della tormentata personalità di un artista, dagli esordi nella Brooklyn degli anni Cinquanta alla fin troppo simbolica reclusione tra i ghiacci islandesi. Uno specchio dove il mondo chiuso e autoreferenziale degli scacchi e quello paranoico, lucidissimo, di Bobby diventano il nostro.
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Dettagli

2008
19 febbraio 2008
275 p., Rilegato
9788804573548

Valutazioni e recensioni

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ita
Recensioni: 2/5

L'autore ripercorre i momenti salienti ed enigmatici della vita del leggendario campione di scacchi, interpretandone con grande libertà il senso ed il non senso, sullo sfondo delle trasformazioni della società americana e occidentale. L'autore ci avverte con correttezza che il libro non è nè una biografia nè un saggio. L'impressione è che si tratti in effetti di un pretesto (un bel pretesto peraltro) per levare una lamentazione critica contro la politica americana, contro l'ipocrisia dei mass-media e contro gli "arcana imperii". La critica è largamente condivisibile, ma non il metodo impiegato dall'autore. Pare troppo comodo e troppo arbitrario estrapolare dalle farneticazioni di un genio paranoico alcuni temi e, quindi, evidenziare solo per essi la lucidità e la graffiante sicerità del campione. Il lettore si domanda: perchè mai Fischer dovrebbe giudicarsi lucido e sincero quando qualificava gli americani e la loro politica come il male supremo dell'umanità, mentre dovrebbe giudicarsi solo superficiale e strambo quando, pur ebreo, vomitava invettive antisemite vergognose?! Anche nel delirio della follia può albergare una certa quota di verità. Tuttavia, per suffragarne l'autenticità non è corretto appellarsi alla celebre genialità del folle... L'argomento dell'"ipse dixit" risulta assai pericoloso se impiegato per Bobby Fischer, salvo che lo si consideri per quello che era: un gigante degli scacchi, e non dell'analisi politica o della filosofia occidentale.

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Fra
Recensioni: 5/5

Affascinante l'ipotesi psicologica che vede dietro la passione di Fischer per gli scacchi l'intento di costruirsi una "bolla mentale", un non luogo dove isolarsi da tutto e tutti, almeno finchè non vollero trasformarlo in una sorta di eroe nazionale, un'etichetta che il grande campione rifiutò fino all'ultimo per non lasciarsi strumentalizzare dal potere. Ma nel libro c'è molto altro ancora. Le fasi della vita di Fischer ricalcano quelle della storia collettiva americana: dal duello con Spassky, in puro stile Guerra fredda, agli attacchi all'impero USA del post-11 settembre. Il tutto condito da citazioni di Bob Dylan, un altro profeta del suo tempo. Uno stile eclettico, graffiante. Da leggere.

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ant
Recensioni: 2/5

Bella l'introspezione riguardante il modo di approcciare agli scacchi sia degli USA che dei sovietici, e le dovute differenze. Poi nella seconda parte del libro Fischer ,simbolo negli anni 70 dell'intellighenzia americana, scaricato e isolato per aver detto quello che pensava

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Conosci l'autore

Vittorio Giacopini

1961, Roma

Vittorio Giacopini è un giornalista e redattore; lavora nell'agenzia di stampa TMNews, collabora con «Lo straniero» ed è conduttore di trasmissioni Rai. Autore di vari saggi come Scrittori contro la politica (Bollati Boringhieri 1999), ha anche scritto alcuni romanzi: Re in fuga. La leggenda di Bobby Fischer (Mondadori 2008), Il ladro di suoni (Fandango 2010) e L'arte dell'inganno (Fandango 2011). Con elèuthera ha pubblicato Una guerra di carta, il Kosovo e gli intellettuali (2000) e No-global tra rivolta e retorica (2002), oltre ad aver curato la raccolta di scritti politici di Albert Camus, Mi rivolto dunque siamo (2009). E ancora: Fuori dal sistema. Il linguaggio della protesta (minimumfax 2004), e Al posto della libertà. Breve storia...

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