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Il processo Eichmann - Deborah E. Lipstadt - copertina
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Il processo Eichmann
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Il processo Eichmann - Deborah E. Lipstadt - copertina
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Descrizione


L'11 aprile 1961 il teatro di Beit Ha'am, a Gerusalemme, era gremito. Più di settecento persone riempivano la sala per il processo intentato ad Adolf Eichmann, accusato di essere il principale ufficiale operativo della "soluzione finale". I giornali di tutto il mondo riportavano notizie sull'evento. Le reti televisive americane mandavano in onda trasmissioni speciali. Non si trattava del primo processo per crimini di guerra nazisti. Eppure c'erano più giornalisti a Gerusalemme di quanti ne fossero andati a Norimberga. Per quale motivo questo processo era diverso da quello condotto dai tribunali di Norimberga, dove erano state processate figure molto più in vista della gerarchia nazista? Mentre il mondo continua a confrontarsi con la realtà del genocidio nazista e a riflettere sul destino di coloro che sono sopravvissuti, il processo Eichmann è divenuto una pietra di paragone per i giudizi successivi, un'impalcatura legale, morale e giudiziaria per confrontarsi con il male nella sua forma più incomprensibile. Deborah E. Lipstadt riesce a raccontarlo contemperando un'avvincente capacità narrativa con una sicura prospettiva storiografica. Lipstadt svincola il processo Eichmann dalla polarizzante presenza di Hannah Arendt, senza ignorarla, ma recuperando alcuni aspetti essenziali della vicenda: da un lato il risveglio, tardivo, della consapevolezza mondiale nei confronti dell'ampiezza della Shoah; dall'altra l'essere un momento nodale della storia di Israele.
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Dettagli

2014
6 maggio 2014
XXIV-183 p., Rilegato
9788806217709

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UraniaEXLibris
Recensioni: 4/5

Il processo di Eichmann fece discutere fin dal suo arresto e ancora oggi è oggetto di studio e di dibattito soprattutto per quanto riguarda l'epilogo. Un saggio, quello di Lipstadt, da affiancare certamente alla lettura di "La Banalità del Male" di Hannah Arendt (Feltrinelli 2019). Se la filosofa coglie il processo come un'occasione per riflettere sul male e la sua natura, qui viene descritto in modo preciso, oggettivo e puntuale l'arresto e il processo, incluse le perplessità che suscitò a livello mondiale (la stessa Arendt ebbe delle remore sul verdetto). Lo stesso Eichmann viene visto come un personaggio leggermente diverso rispetto all'interpretazione alla quale siamo abituati. Consiglio la lettura di entrambi i testi per poter avere due visioni che, seppur leggermente diverse e di diversa impostazione, sono comunque valide per comprendere lo scalpore che suscitò l'intero processo.

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EDOARDO ZAMARRA
Recensioni: 5/5

La cosa più interessante del libro sono le aspre polemiche interne all'ebraismo, diviso tra sionisti e no a proposito del processo, del suo significato e valenza, opportunità, conseguenze. Anche la figura della Arendt, fin troppo internazionalmente considerata per il suo concetto di 'banalità del male' (che nascondeva invece una incomprensione profonda delle responsabilità del carnefice soddisfatto Eichmann), viene ridimensionata, e si rivela la sua antipatia ideale profonda (ricambiata), nei confronti di Ben Gurion, il padre della patria, che aveva voluto il processo e non voleva da tempo sentirla nominare. L'autrice confuta le posizioni della Arendt, che non trovano riscontro in quanto fatto e affermato, in tempi non sospetti, lungo la sua vita, da Eichmann, ben lungi dall'essere un semplice burocrate preso suo malgrado dall'ingranaggio nazista. Un volontario carnefice, smascherato dalle sue stesse azioni e parole. Una riflessione su quanto è stato, sulle ragioni di un processo che non giudicava un popolo ma un criminale, un Grande Ingannatore dall'aria mesta e modesta che recitava da esperto e controllato attore.

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Raffaele Imbrogno
Recensioni: 2/5

Un libro fin troppo caro per il suo valore. Una delusione.

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Deborah E. Lipstadt

1947, New York

Storica e studiosa dell'Olocausto, Deborah Lipstadt è docente presso la Emory University di Atlanta ed è stata consulente per lo United States Holocaust Memorial Museum. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo Denying the Holocaust (1993), The Eichmann Trial (2011) e History on Trial (La verità negata. La mia battaglia in tribunale contro chi ha negato l'Olocausto, Mondadori 2016).

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