L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (1)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Già nella prefazione, Gustafsson si sbilancia in una dichiarazione di estetica che nel seguito delle pagine viene confermata dalla composizione stessa dei versi: la poesia è una scoperta, un’invenzione, che mantiene intatto il suo valore indipendentemente da come viene recepita dai lettori, i quali possono comprenderla, apprezzarla, fraintenderla, criticarla. Rimane incorruttibile, essendo un prodotto concettuale in qualche modo imparentato con le scienze astratte. Scrivere poesia è un processo mentale, e quando arriva a compimento, a un risultato perfetto, ecco che «è come se una verità venisse alla luce». Con queste premesse teoriche, è evidente che chi legge non si deve aspettare da Gustafsson alcuna eccedenza sentimentale o emotiva: della sua Svezia, «questo candido e solitario paese», avvertiamo il bianco e il freddo, un’atmosfera incorporea e trasparente colta attraverso uno solo dei cinque sensi: lo sguardo. «Lo sguardo riempie le cose, anche le più grandi e silenti, / di significato, varia umanità. È più scaltro del tempo». L’occhio del poeta osserva, spaziando intorno, uno sfondo naturale molto esteso, quasi privo di confini, su cui si muovono poche figure umane, silenziose, scure. Intorno laghi, boschi, e tanto cielo. Nebbia, brina, neve, ghiaccio, pioggia. L’idea dominante è il non-limite, orizzontale e verticale, nella conquista della libertà. Il volo non è solo quello degli uccelli, ma anche quello degli aeroplani, dei palloni aerostatici, degli alianti: il poeta guarda dall’alto, si eleva sopra il paesaggio. Lo fa servendosi anche di concetti matematici, o di ottica, di mineralogia, di botanica, ed evitando le figure retoriche più abusate (rime, allitterazioni, anacoluti). La sua è una scrittura sobria, prosastica, scientifica: «Alcune poesie non vogliono rimanere, / e bisogna cancellarle parola per parola / finché cancellate ripiombano nelle tenebre. / Vanno e vengono così rapidamente. / Che cosa vogliono? / Osservazioni. Ricognizioni».
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore