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I pionieri - Luca Scivoletto - copertina
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pionieri

Descrizione


«Tenero romanzo di formazione»Il Venerdì

Nella Sicilia della fine degli anni '80, i genitori di Enrico Belfiore hanno un'unica passione - la politica, il Partito, il comunismo - e seguendo principi ben chiari hanno educato i figli: mai una gita al mare, mai una vacanza, mai fraternizzare con le famiglie che votano Dc, niente vestiti di marca, mai cedere al consumismo, presenza obbligatoria alle manifestazioni e alle marce per la pace. Michele, il padre, è il vicesegretario regionale del Pci; Luisa, la madre, sta cercando da anni di laurearsi in Psicologia; Chiara, la sorella maggiore, andrà presto via di casa per studiare all'università e sobilla il fratello alla rivolta, anche perché - dice sadica - i genitori presto si separeranno. Sì perché Enrico, diversamente dal suo amico Renato che pensa solo a essere un bravo comunista, vuole essere un ragazzino normale, avere le scarpe che hanno tutti, giocare a calcio, mettersi con la compagna di classe di cui si è innamorato e che cerca disperatamente di conquistare anche se è figlia di costruttori, vuole scrollarsi di dosso quella fama noiosa di piccolo sovietico. E durante il suo primo anno di scuola media lavorerà strenuamente alla propria "liberazione", tra litigi con Renato, comizi e riunioni in sezione, bugie ai genitori e nuove amicizie (tutte da evitare in teoria). Solo che un pizzico di fortuna servirebbe per non essere scoperti... Da una provincia marginale, con un passo comico disarmante Luca Scivoletto racconta la fine del più grande partito comunista d'Europa, la caduta del Muro di Berlino e la Svolta di Occhetto, il crollo del Pci nelle parole di un ragazzino quasi adolescente in lotta per la propria indipendenza.
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Dettagli

2019
31 ottobre 2019
335 p., Brossura
9788860446374

Valutazioni e recensioni

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valeg
Recensioni: 5/5

La fine del partito comunista e la caduta del muro di Berlino segneranno la fine di un’epoca per il giovane Enrico.Un romanzo di formazione leggero ma non banale è lo straordinario esordio di Luca Scivoletto.

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giulia
Recensioni: 2/5

Purtroppo, un romanzo molto deludente. Uno stile di scrittura generico e piatto, una trama piuttosto inconcludente e noiosa, ma soprattutto personaggi bidimensionali e tratteggiati in modo superficiale (leggermente più interessanti le sottotrame di alcuni personaggi, che però purtroppo non ricevono molta attenzione per seguire un personaggio principale che ho trovato abbastanza insopportabile).

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Recensioni

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Voce della critica

Regista e sceneggiatore siciliano, Luca Scivoletto esordisce con il romanzo di formazione I Pionieri (335 pagine, 18 euro), pubblicato dalla casa editrice Fandango. «Ma te lo immagini il mondo senza il Partito comunista?» Enrico Belfiore, studente di prima media nella Sicilia di fine anni ’80 e figlio di Michele, Segretario Regionale del partito, un mondo senza comunisti lo vorrebbe proprio perché avere genitori totalmente dediti alla causa comunista non è per niente facile: mai una vacanza, mai una gita al mare, mai una cosa normale nella sua famiglia. Solo politica, sempre politica. Al comunismo deve persino il nome, scelto in onore di Enrico Berlinguer! «La politica si era insinuata nelle sue vene come un virus latente». Al contrario di lui, il suo migliore amico Renato è il degno figlio del Partito, amante della politica, fedele al comunismo e con una particolare avversione nei confronti del capitalismo, soprattutto se americano.

Con stile narrativo fluido, ironico, a tratti dissacrante, Scivoletto dipana la storia di Enrico che si svolge tra ideali politici, comizi del Pci, l’amore impossibile per Alessia Losurdo, la sorella maggiore Chiara che lo spinge alla ribellione e i compagni di scuola che lo sfottono. La prima rivolta all’ideologia comunista si verifica quando chiede ai genitori l’acquisto di un paio di scarpe Reebook. Un vendersi al capitalismo che, come sappiamo, oltre che riguardare l’economia, è un fenomeno che coinvolge il modo di vivere di ognuno di noi ed Enrico vorrebbe solo vivere come i suoi compagni di scuola a cui è consentito andare in vacanza, comprare un paio di scarpe sportive dal nome americano, giocare a calcio.

L’autore dimostra di essere abile ad intrecciare il romanzo di formazione, ripercorrendo i tentativi di integrazione di Enrico in quel mondo “normale” che lo ha sempre lasciato ai margini, con la ricostruzione storica: la caduta del muro di Berlino con le sue ripercussioni sull’ideologia comunista, Togliatti, Berlinguer, Ingrao, Occhetto, lo stesso titolo del romanzo che richiama il “Pioniere”, la testata giornalistica ideata negli ambienti della sinistra italiana e diretta da Gianni Rodari, nonché l’Associazione Pionieri d’Italia che riuniva ragazzi tra gli otto e i tredici anni.

Dietro la storia di Enrico e del suo amico Renato vi è, forse, un richiamo dell’autore alle corde della nostalgia verso un passato migliore che, del resto, non può non spingere ad una profonda riflessione sull’attuale situazione politica senza celare l’insoddisfazione verso il presente e l’ansia nei confronti del futuro, oggi più che mai. Ma vi è anche una critica verso il formalismo e il rigore di un comunismo troppo spesso “dichiarato a parole ma ormai tradito nei fatti”. La chiave di lettura autobiografica è suggerita dal fatto che il padre dell’autore, Concetto Scivoletto, fu dirigente siciliano del PCI e segretario della Federazione provinciale ragusana, poi senatore dei DS.

La portata dell’epoca narrata è tratteggiata egregiamente nelle vicende umane non solo del protagonista del romanzo, ma anche degli altri personaggi che gli ruotano intorno: la famiglia Belfiore si nutre quasi ed esclusivamente di politica, è in lotta contro il capitalismo e la Democrazia Cristiana e in questo modo condiziona la vita di un bambino di 11 anni, ne influenza idee e scelte. Ben presto Enrico capisce che la vita va interpretata a proprio modo, senza nessuna influenza di sorta al punto da meditare una fuga. Una fuga verso la libertà.

Scivoletto ci regala una straordinaria storia di costruzione della propria identità, attraverso una narrazione in parte psicologica che mette in risalto il flusso di coscienza del protagonista e una rappresentazione del suo mondo interiore. Soffre perchè vuole essere “normale”, quando l’imperativo categorico del Partito è essere diversi; soffre perché nel cuore di suo padre si sente al secondo posto, dopo il partito; soffre perché il suo essere differente rispetto ai suoi compagni gli impedisce di conquistare Alessia. Anche lo sport è motivo di classificazioni sociali: l’atletica è proletaria, il calcio è capitalista e, di nascosto dalla famiglia, in piccolo Belfiore sceglie proprio quest’ultimo.” Il figlio disadattato di un’altra epoca” nessuna frase può descrivere meglio Enrico.

I personaggi sono delineati con profondità e ironia, ancor di più l’amicizia tra Enrico e Renato. Così diversi al punto da avere continui scontri e divergenze, ma uniti più che mai. Il senso di protezione del primo è commovente, come la lealtà l’uno nei confronti dell’altro. L’influenza cinematografica dell’autore si percepisce nella parte finale del romanzo, quando coinvolge i due amici in quella che per Enrico è una fuga dalla famiglia, ma per Renato è una spedizione per rifondare il partito comunista. In questa nuova avventura in mezzo al bosco, scandita da episodi amorosi e di sopravvivenza ai limiti dell’impossibile, si scoprono pionieri nel senso più profondo del termine: esplorano un nuovo mondo, quello della libertà e indipendenza. Lo conquistano e si aprono alla vera umanità, il vincolo più forte che possa esistere tra gli uomini: un poderoso combinato di solidarietà, compassione, amore, perdono, cura.

I Pionieri è senza dubbio un romanzo che strappa risate, ma anche lacrime.

Recensione di Arcangela Saverino

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Conosci l'autore

Luca Scivoletto

Luca Scivoleto (Modica, 1981), regista e sceneggiatore, ha conseguito il dottorato di ricerca in Cinema presso l’Università di Roma La Sapienza. Ha realizzato i documentari A Nord Est (2010), Max (2010), Con quella faccia da straniera (2013), e il mockumentary L’Uomo Pietra (2015), selezionati e premiati in numerosi festival internazionali. Nel 2018 ha scritto 1938-Diversi, presentato alla 75a Mostra del Cinema di Venezia e vincitore del Nastro d’Argento come miglior documentario. I Pionieri è il suo primo romanzo. 

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