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Ivanhoe
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Ivanhoe - Walter Scott - copertina
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Ivanhoe

Descrizione


La vicenda si colloca nell'Inghilterra del XII secolo sullo sfondo dei contrasti tra sassoni e normanni. Ivanhoe, figlio di Cedric, ama, riamato, lady Rowena. Ma Cedric ha deciso di dare in moglie Rowena a Athelstane per riportare una stirpe sassone sul trono e bandisce Ivanhoe, amico del re normanno Riccardo Cuor di Leone. Il giovane va crociato al seguito di Riccardo mentre, assente il re, Giovanni usurpa il trono. Al ritorno dei crociati, Ivanhoe batte tutti i campioni dell'usurpatore. Ma i nobili normanni lo fanno prigioniero con Cedric, Rowena e Athelstane. Vengono però liberati da re Riccardo e Robin Hood. Ivanhoe e Rowena infine si sposano.
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Dettagli

2
2012
Tascabile
17 gennaio 2012
608 p.
9788804617211

Valutazioni e recensioni

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Recensioni: 3/5

Le donne, i cavalier, l'arme, gli amori... Inghilterra del dodicesimo secolo, i signorotti normanni fanno il bello e il cattivo tempo sui sudditi sassoni con il placet di Giovanni Senza Terra mentre suo fratello, re Riccardo Cuor di Leone, è impegnato nelle Crociate in Terra Santa e finisce poi prigioniero in Europa. I sassoni subiscono le angherie normanne e meditano la riconquista della terra natìa, mentre l'antisemitismo trasforma gli ebrei in appestati a cui magari chiedere prestiti da ripagare poi con la violenza, se va bene... In questo quadro storico si muovono i personaggi descritti da Walter Scott in Ivanhoe, in parte basati su figure storiche reali, in parte inventati e in parte rielaborati da leggende inglesi contemporanee del periodo in cui è ambientato il romanzo. E' insomma il mondo di Robin Hood, ladro provetto, uomo valoroso e arciere senza pari, delle peregrinazioni solitarie di Cuor di Leone dentro un'armatura tutta nera e appunto del ritorno di Ivanhoe, cavaliere caro al re che si è distinto nelle Crociate ed tornato in patria dopo essere partito contro la volontà paterna... Primo esempio riconosciuto di romanzo "storico", Ivanhoe viene indicato come un apripista per il ritorno in auge del medioevo, del romanzo cavalleresco e di Robin Hood, soggetto saccheggiato ancora in questi anni e che proprio dall'opera di Scott trae buona parte delle sue caratteristiche oggi familiari a lettori e appassionati di cinema. Tutto molto interessante per carità, ma Scott ha il viziaccio di confondere troppo la storia con la Storia: spesso la narrazione viene infiorettata con considerazioni sulla (sua) contemporaneità o sul vero destino dei personaggi non inventati, argomenti che stavano evidentemente a cuore all'autore (gli scontri tra sassoni e normanni) vengono ricalcati con eccessiva insistenza e la pervasività di un tema come l'antisemitismo per tutto il corso del libro finisce per stancare molto prima della conclusione. 3/5, 200 anni e li risente tutti.

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Palestrione
Recensioni: 2/5

Mi aspettavo qualcosa di più. L'inizio era stato promettente ma tutto sommato, a parte le descrizioni delle primissime pagine, la lettura non è mai stata piacevolissima, forse perché tutti quei personaggi limitavano troppo l'immedesimazione. Peraltro non capisco perché intitolare un romanzo "Ivanhoe" quando Ivanhoe è tutto fuorché il protagonista. Sarebbe stato idoneo qualsiasi altro titolo. Insomma, lettura trascurabile, pur trattandosi di un classico.

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Renzo Montagnoli
Recensioni: 4/5

Letto una prima volta da ragazzo e successivamente da adulto smaliziato, ho potuto constatare che il libro ha un fascino particolare, riuscendo a cogliere aspetti interessanti e fra questi lo stile, per nulla barocco, anche se antiquato, capace di conferire un alone di magia all'intero romanzo, la cui trama già di per sé è assai attraente e inserita in un preciso contesto storico (XII secolo), all'epoca della reggenza di Giovanni Senza Terra e delle lotte per il predominio sull'Inghilterra di Sassoni e Normanni. È un periodo travagliato, fra chi sogna il ritorno dalle crociate del legittimo re Riccardo Cuor di Leone e chi invece sostiene il reggente usurpatore. Come in una serie di pale d'altare, si viene così a delineare un polittico in cui emerge poco a poco la figura di Wilfred di Ivanhoe, cavaliere audace, coraggioso, ma nobile d'animo e capace di infondere fiducia al popolo. Fra tornei e colpi di scena, con la presenza anche intermezzi amorosi fra il protagonista e la bellissima Lady Rowena, il romanzo ha il pregio di delineare con sobrietà, ma anche con precisione, un'epoca determinante per il futuro dell'Inghilterra, donde anche un valore patriottico dell'opera, un altro degli elementi che contribuirono al suo straordinario successo. Ci sono tanti e tali protagonisti, in pare inventati, in parte veri, in grado di soddisfare le aspettative del lettore anche più esigente; identificato erroneamente come letteratura per ragazzi, in realtà Ivanhoe è destinato a un pubblico ancora più vasto, perché in fin dei conti le passioni e i sentimenti che vi figurano sono propri di ogni uomo, qualsiasi sia l'epoca in cui vive, e non a caso l'opera può essere definita un grande classico. Quindi, il mio consiglio è di leggere Ivanhoe, per immergersi in atmosfere così lontane da noi, ma sempre affascinanti.

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Walter Scott

1771, Edimburgo

Poeta e romanziere scozzese.Di antica e nobile famiglia, compì studi da avvocato a Edimburgo e tentò la carriera forense, dedicandosi nello stesso tempo all’attività letteraria.Dopo aver tradotto dal tedesco alcune ballate di Bürger (1796) e di Goethe (1799), si fece notare con la raccolta di Canti giullareschi della frontiera scozzese (The minstrelsy of the scottish border, 1802-03). Il successo ottenuto nel 1805 con il poemetto narrativo "Il lamento dell’ultimo menestrello" (The lay of the last minstrel, 1805) gli permise di diventare socio dei suoi editori e di stabilirsi (1812) nella grande proprietà terriera di Abbotsford, che rimarrà sua dimora fino alla morte. Con "Waverley" (apparso anonimo nel 1814), che inaugura la serie dei...

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