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Ho sposato un comunista - Philip Roth - copertina
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Ho sposato un comunista
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Ho sposato un comunista - Philip Roth - copertina
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Descrizione


Negli anni del maccartismo, dell'anticomunismo viscerale che dilaga nella società americana, Iron Rinn, ex scaricatore di porto, ex operaio impegnato nelle lotte sindacali, diventa un attore radiofonico di immenso successo. E dopo una passione travolgente sposa Eve Frame, una bella e ricchissima ex diva del cinema muto di Manhattan. I compromessi e le ipocrisie di un ménage borghese, l'insicurezza e la fragilità di Eve, l'affetto soffocante della madre per la figlia e il risentimento e la gelosia della figlia per la madre, sono tutte cose che Iron non riesce a tollerare.
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Dettagli

2005
Tascabile
9788806173289

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malpelo
Recensioni: 5/5

Un libro che presenta e racconta un capitolo della storia americana, portandoci a vivere il peso di un’ideologia, gravante sulle spalle di un uomo, alla ricerca di se stesso e di ciò che gli è sempre mancato.

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AdrianaT.
Recensioni: 4/5

E così, con l'ultimo che mi era rimasto della serie, anche Zuckerman sparisce dai radar. Peccato. Mi ha accompagnato negli ultimi dieci anni. Dieci anni importanti nella mia vita di lettrice. Dal primo che lessi, La controvita, ho cominciato a capire la differenza fra letteratura e Letteratura. Non tutto quello che ho letto di Roth (quasi tutto quello che ha scritto), mi ha soddisfatta, anzi, ce ne sono un paio che proprio non ho digerito e qualche altro che ho appena tollerato, ma 'Il teatro di Sabbath' mi ha esaltato e tutta la serie Zuckerman letterariamente svezzato, formato, galvanizzato e irrimediabilmente sedotto a vita. Cado in una specie di ipnosi quando leggo certi Roth; ed è successo anche con Ho sposato un comunista. «Il libro della mia vita è un libro di voci. Quando mi chiedo come sono arrivato dove sono, la risposta mi sorprende: 'Ascoltando'»... e io aggiungerei 'leggendo'.

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Giuseppe Russo
Recensioni: 4/5

Splendido affresco settoriale degli USA negli anni del maccartismo affamato di vittime da immolare. Il settore della società selezionato è quello meglio conosciuto da Roth: l'ambiente degli intellettuali liberal della East Coast, alcuni dei quali mostrano la tendenza a scivolare verso una sponda apertamente socialista, ma la maggior parte dei quali predilige una breve e occasionale militanza politica nella sinistra estrema, per poi riabbracciare posizioni borghesi. Lo stesso protagonista, Ira Ringold, rievocato per 300 pagine dalla memoria del fratello Murray ma mai parlante in prima persona nel testo, nonostante la graniticità delle proprie convinzioni, mostra la "colpevole" tendenza all'imborghesimento, col suo repertorio di case, mogli, amanti e sete di affermazione sociale. Ed è proprio il fallimento di questa parabola a farne una figura così tragica. Semplicemente stupendi i due monologhi nei quali le sue certezze vengono ferocemente demolite da due ex commilitoni, Goldstine (pp. 91-92) e Leo (pp. 209-213): sono due momenti di altissima letteratura, da soli in grado di riconciliare chiunque col potere della scrittura umana all'inizio del quinto millennio della sua storia.

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Conosci l'autore

Philip Roth

1933, Newark, New Jersey

Philip Roth (Newark 1933 - Manhattan 2018) è stato uno scrittore statunitense. Figlio di ebrei piccolo-borghesi rigorosamente osservanti, ha fatto oggetto della sua narrativa la condizione ebraica, proiettata nel contesto urbano dell’America dell’opulenza. I suoi personaggi appaiono vanamente tesi a liberarsi delle memorie etniche e familiari per immergersi nell’oblio dell’attualità americana: di qui la violenta carica comica, ironica o grottesca, che investe anche le loro angosce. Dopo un primo, felice romanzo breve, Addio, Columbus (1959), e i meno incisivi Lasciarsi andare (1962) e Quando Lucy era buona (1967), Roth ha ottenuto la celebrità con Lamento di Portnoy (1969).Dopo Il grande romanzo americano (1973, riedito in Italia da Einaudi nel...

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