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Anno edizione: 2023
Anno edizione: 2023
Libro incluso tra i dodici candidati al Premio Strega 2024
Presentato da Vittorio Lingiardi nell’ambito dei titoli proposti dagli Amici della domenica al Premio Strega 2024.Con la sua scrittura scabra, vibratile e profonda, capace di farci sentire il peso di un’occhiata e il suono di una domanda senza risposta, Donatella Di Pietrantonio tocca in questo romanzo una tensione tutta nuova.
Non esiste un’età senza paura. Siamo fragili sempre, da genitori e da figli, quando bisogna ricostruire e quando non si sa nemmeno dove gettare le fondamenta. Ma c’è un momento preciso, quando ci buttiamo nel mondo, in cui siamo esposti e nudi, e il mondo non ci deve ferire. Per questo Lucia, che una notte di trent’anni fa si è salvata per un caso, adesso scruta con spavento il silenzio di sua figlia. Quella notte al Dente del Lupo c’erano tutti. I pastori dell’Appennino, i proprietari del campeggio, i cacciatori, i carabinieri. Tutti, tranne tre ragazze che non c’erano più.
Amanda prende per un soffio uno degli ultimi treni e torna a casa, in quel paese vicino a Pescara da cui era scappata di corsa. A sua madre basta uno sguardo per capire che qualcosa in lei si è spento: i primi tempi a Milano aveva le luci della città negli occhi, ora sembra che desideri soltanto scomparire, si chiude in camera e non parla quasi. Lucia vorrebbe tenerla al riparo da tutto, anche a costo di soffocarla, ma c’è un segreto che non può nasconderle. Sotto il Dente del Lupo, su un terreno che appartiene alla loro famiglia e adesso fa gola agli speculatori edilizi, si vedono ancora i resti di un campeggio dove tanti anni prima è successo un fatto terribile. A volte il tempo decide di tornare indietro: sotto a quella montagna che Lucia ha sempre cercato di dimenticare, tra i pascoli e i boschi della sua età fragile, tutti i fili si tendono. Stretta fra il vecchio padre così radicato nella terra e questa figlia più cocciuta di lui, Lucia capisce che c’è una forza che la attraversa. Forse la nostra unica eredità sono le ferite.
Proposto da Vittorio Lingiardi al Premio Strega 2024 con la seguente motivazione: «L’età fragile non è un’età della vita, è la vita stessa. La memoria che non può nascondere il dolore, la solitudine dopo la separazione, la colpa per la sopravvivenza. La vita dura come un sasso che Donatella Di Pietrantonio riesce a levigare con le mani sicure della sua scrittura. "L’età fragile" è la storia di una famiglia sospesa nel segreto del trauma, parole mai dette rinchiuse nel cuore di una montagna d’Abruzzo che è insieme psiche e paesaggio. "L’età fragile" è il romanzo di una madre che non trova respiro, stretta tra la severità del padre e il silenzio della figlia. Un libro che raccontando il dolore lo cura, perché a scriverlo è una donna che conosce il miracolo delle parole e il sangue delle ferite. Per questo è il mio candidato al Premio Strega.»
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Dopo l'arminuta e borgo sud un altro avvincente romanzo di Donatella di Pietrantonio. Un libro profondo, attento nei particolari dei personaggi da lei raccontati, quasi a carpirne l'anima. Veramente una bella storia, raccontata in modo molto delicato. Da leggere
In L’età Fragile (Einaudi, 2023) di Donatella Di Pietrantonio, libro presentato da Vittorio Lingiardi nell’ambito dei titoli proposti dagli Amici della domenica al Premio Strega 2024, siamo spettatori di 3 generazioni, quella di Lucia, l’io narrante della storia, il padre che cerca di riequilibrare degli assetti familiari precari, e Amanda, che fuggita a Milano in cerca di nuova vitalità e progetti da raggiungere, si trova a tornare nel suo paesino vicino Pescara. Quel suo sogno si è spento, la crepa interiore si è formata e niente può più sanarla, come quella notte nella Falesia di Pietra Rotonda, lì in quel campeggio, quella notte di festa e scoperte, Doralice scompare insieme a due ragazze di Modena, e Lucia dov’è? Perché non è lì insieme alla sua amica Doralice? L’età fragile è una storia di sopravvivenza, di fragilità, di tremori e traumi, che oltrepassano i confini generazionali, come un gene ereditario sembrano tramandarsi da Lucia ad Amanda, senza tanti perché. Loro così distanti e mai completamente in sintonia si trovano a combattere contro gli stessi demoni, quelli passati e quelli presenti, per provare a dare un senso ad un presente macchiato da colpe – spesso – imperdonabili.
Poco colore , eppure parte della storia si svolge nei boschi , in mezzo alla natura. I personaggi invece sono magnificamente delineati : una madre che è anche figlia , Amanda sua figlia , il vecchio padre , dolorosamente uniti dalla fragilità della vita.
Recensioni
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